martedì 25 febbraio 2014

Post numero 101: faccio il punto.

La donnina qui sotto è il centesimo post di questo blog.
Mi ero riproposta, quando ci sarei arrivata, di fare un po' il punto della situazione.
Allora: punto della situazione.
                                  .

Tutto bene, direi, anche se le cose hanno preso una strada leggermente diversa (ma non divergente) rispetto a quando ho iniziato.
E' successo che mi sono allontanata, a volte anche di moltissimo, da Trieste, ma ho trovato tante cose (per me) interessanti che mi spiaceva troppo ignorare.
Diciamo che il "ritratto borghese" si è allargato... è diventato un ritratto di borghesia triestina che comprende anche tutto ciò che con la borghesia triestina aveva a che fare... quindi viaggi, gite, foto di parenti lontani, letture, pubblicità eccetera.
Tutto ciò che pubblico stava da qualche parte in qualche casa borghese: quindi tutto contribuisce a buon diritto a un ritratto borghese triestino.
Il materiale è moltissimo, anche se non pretendo che ad altri sembri interessante quanto sembra a me... questo blog ha due possibilità di scadenza: che il materiale finisca (e un giorno dovrà inevitabilmente succedere... per quanto capienti  e numerosi, armadi e cassetti di casa mia non sono infiniti nè senza fondo) o che io mi stanchi.
Ma per ora entrambe le possibilità mi appaiono lontane.
Per quanto ho potuto vedere, guardando meglio, il materiale che ho va più o meno dalla metà dell'Ottocento fino agli anni 50 del Novecento. (c'è anche roba più recente, ma ho deciso di ignorarla).
Il picco massimo di reperti è situabile tra il 1898 e la Seconda Guerra Mondiale, prima e dopo c'è poca roba.

Insomma... vediamo come si evolve la situazione... ci risentiamo al post 201.

Grazie ai miei (pochi) visitatori.
L'indipendenza si paga in termini di visibilità, ma la libertà totale e l'autodeterminazione non hanno prezzo.

Donnine Nude! (Più o meno) (4)

Un' opulenta bagnante d'inizio Novecento in una cartolina francese firmata dal disegnatore Xavier Sager.
Titolo... ovviamente: "Sur la plage".
Massimo dell'erotismo, a quei tempi, doveva essere la calza nera... anche in altre cartoline ho trovato signorine in procinto di fare un bagno (di mare o in casa) che indossavano calze nere... nella realtà scarpe e calze sarebbero la prima cosa che ci si leva, soprattutto su una spiaggia.

Fratellini

Foto di due ragazzini, quasi certamente fratelli.
Indovinate?
Non ne so niente: nessuna data, nessun nome.
La foto è firmata "The Ingham Studios"... sono inglesi? Americani?
Con quegli occhi chiari e quei visi potrebbero essere anglosassoni.
Dai vestiti poco capisco... la ragazzina sembra molto più "antica" del ragazzino, con quel fiocco tremendo e i capelli a pecorella... lui è vestito da ometto e non da marinaretto come ci si aspetterebbe... ma in che anno siamo?
Lo sfondo, probabilmente quello dello studio fotografico, non fa vedere nulla che possa aiutare.

"De soto de la flaida" (Così cantavano...)

Libriccino di testo della Scuola Secondaria d'Avviamento Commerciale "Guido Corsi" di Trieste, anno 1942.
Programma di canti.
Note illustrative di Paolo Zoldan, Istruttore e Direttore del Coro Mario Martinelli.
Contiene 21 canzoni dialettali triestine sotto il titolo "Così cantavano i nostri nonni"... e se erano i nonni di quelli che andavano a scuola nel 1942, sono i bis bis nonni dei ragazzi di oggi... ma le canzoni sempre quelle sono.
Visto il periodo di Carnevale, oltre che della copertina e dell'indice del libro, vi faccio omaggio di "De soto de la flaida" (corredata da una spassosa quanto edificante introduzione a uso dei giovani).
(Come sempre, cliccando sulla foto, la si vede ingrandita).



Invito di una Casa di Mode

Qua non so niente (come quasi sempre): invito della Società "Castelnuovo" alle esposizioni di abiti, mantelli e cappelli per signora.
Probabilmente siamo negli anni '20, a Roma (c'è scritto "Roma" in piccolissimo nei due quadratini in alto)
La verità è che pubblico questo biglietto solo perchè è bello e perchè mi ha divertito la parola "mannequins".

Lydia Quaranta

L'attrice Lydia Quaranta in una posa imperiosa.
Non manca nulla: pelliccia, rosa, boa di penne (che mica solo Diana Karenne...), fiocco di raso, gonna con lo spacco, tacco altissimo e strascico.
Anzi: una cosa (maliziosamente) manca: il busto sotto al leggero abito.
La cartolina non ha una data, ma la possiamo porre attorno al 1920.
La Quaranta divenne famosa nel 1914 con "Cabiria" di Giovanni Pastrone, morì a soli 36 anni nel 1928  e nella foto è chiaramente al clou della fama... quindi l'arco temporale è alquanto ristretto.