Tra i ninnoli enormi il più pesante è di sicuro questa vecchia cassaforte, risalente probabilmente ai primi anni del Novecento, di cui siamo rimasti prigionieri.
Visto che non abbiamo cose di valore in casa e che qualsiasi scassinatore la aprirebbe oggi in tre secondi netti, la teniamo aperta e la usiamo come armadietto.
Non è a combinazione, ma ha due serrature con chiavi diverse e una terza chiave apre uno scaffaletto con sportellino che è all'interno.
Ne siamo rimasti prigionieri nel senso che negli anni Trenta venne dalla Brianza, da una villa che aveva uno zio di mia nonna.
Quando lui morì, vendettero la casa e la cassaforte seguì la vedova a Trieste.
Ripeto: venne dalla Brianza negli Anni Trenta senza problemi e senza problemi salì le scale, entrò in casa e si fermò nell'angolo più lontano.
E prima ancora, all'inizio del secolo scorso, viaggiò dalla fabbrica milanese alla Brianza e fu collocata nella villa.
Quando dovemmo sgomberare l'appartamento, cominciarono i drammi: nessuno era in grado di far spostare di poche stanze la cassaforte, finchè lo fece a carissimo prezzo una ditta di traslochi munita di macchinario apposito.
Sai i macchinari che avevano negli anni Trenta... forti braccia e buona volontà, immagino.
Non sempre il progresso porta vantaggi.
In ogni caso ora sta là, incassata in una libreria nel suo spazio ricavato apposta.
Da quando io la ricordo, era dipinta di color crema, poi avrebbe dovuto essere ridipinta nel classico color "verde cassaforte", ma il serbo che fece il lavoro aveva le idee confuse e ora ha questo tremendo color verde brillante.
Peccato perchè in origine doveva essere del bel colore radica di legno che si vede ancora all'interno dov'è tuttora incollato il marchio della fabbrica.
Il mobiletto sotto è di legno, anche se pare di metallo anche lui.
Quando venderemo la casa, la cassaforte è compresa.