domenica 16 marzo 2014

Portarotolo per antico WC (con fantasma)

Questa è una di quelle cose che provano che l'entusiasmo del ritrovamento spesso nulla ha a che fare con il valore dell'oggetto ritrovato.
Quando abbiamo trovato in una vecchia casa questo vecchissimo e malconcio portarotolo da carta da gabinetto, probabilmente risalente all'inizio del Novecento ( la luce elettrica nelle case a Trieste arrivò nel 1898 ma fino al 1920 non era ancora dappertutto) siamo andati in visibilio.
Intanto per la fattura: tutto un gioco di legno lavorato per un portarotolo da cesso e poi per gli accessori.
C'è un portacandela a sinistra, un portafiammiferi a destra e in mezzo un portacenere per i fiammiferi usati.
In mezzo c'è uno specchio e sotto, finalmente, il rullino per metterci la carta da gabinetto.
E' talmente lurido che, anche se non avesse una spaccatura, non sarebbe salvabile.
Non lo tocchiamo perchè fa un po' schifo, ma sapere di averlo è divertente.
(Per fotografarlo l'ho appoggiato su una scala, ma ha due anellini per i chiodi, in alto)
Adesso che ho pubblicato la foto e la vedo ingrandita e luminosa, mi pare di scorgere la figura fantasma di un antico cagone che guarda da dietro lo specchio.
Un volto con la barba si vede in alto a destra, secondo me e poi si vede la spalla e il corpo fino alla vita, più o meno.
Aspetta che mando la foto a "Mistero"...

PS: se qualcuno pensa che l'immagine dipenda da ciò che si riflette nello specchio, posso dire che ho fotografato il portarotolo in un'altra stanza e l'uomo con la barba si vede sempre, anzi: si vede ancora meglio.

Pierre Blanchar, foto con "Black and White"

Questa foto era assieme alle locandine di cinema.
Sembrerebbe una di quelle foto di scena che una volta i cinema esponevano assieme ai manifesti nell'atrio.
Forse qualche fanciulla affascinata dall'attore Pierre Blanchar (che mi scuso per non aver mai sentito nominare prima di oggi) è riuscita a farsela regalare.
Credo che di regola questo tipo di materiale venisse restituito assieme alla pellicola.
Sul retro un timbro e un pezzetto di carta incollato, con una scritta.
Il timbro, rosso, dice in francese che ogni riproduzione di questa foto dovrà essere accompagnata dalla dichiarazione che è di proprietà di "Photo Ufa"
Il bigliettino dice "Pierre Blanchar, vedette homme di film Ufa de la production Alfred Zeisler "L' OR" réalisé par Serge de Poligny".
Il film uscì nel 1934.
Notare sul tavolino il "Black and White" in bottiglia d'epoca.

Il parrucchiere cambia sede, 1931

Biglietto con cui il parrucchiere Annibale Javarone (probabilmente di Roma) annuncia alle clienti il proprio trasferimento in una nuova sede usando una forma che suona incredibilmente ossequiosa alle nostre orecchie moderne.

Fiume: Ossario dei Granatieri, 1922

Cartolina del 1922 raffigurante l'Ossario dei Granatieri a Fiume.
Edizioni Francesco Slocovich, Fiume.

Sonja Henie, "Scandalo al Grand Hotel" 1937

Cartolina pubblicitaria della "20th Century Fox" per il film "Scandalo al Grand Hotel" con Sonja Henie, 1937.
La Henie è definita "la fata del ghiaccio" ed effettivamente tutti i suoi film si basano esclusivamente sul fatto che lei fosse una "campionessa olimpionica del pattino" (com'è scritto sul retro della cartolina).
Visto che era anche abbastanza carina le costruirono attorno tutta una serie di film sui pattini che, come i film basati sulle ballerine o sulle nuotatrici (Vedi Esther Williams), facevano impazzire gli appassionati e stroncavano tutti gli altri.
Almeno io la penso così, dopo aver visto alcuni film della Henie in TV... ma forse all'epoca piaceva a tutti.