Due cose a mio avviso assai graziose che ho trovato in luoghi differenti, ma entrambe legate alla stessa persona.
Si tratta di due operine del pittore austriaco Ludwig Carl Strauch (1875 - 1959) dei primi anni del Novecento e sono tutte e due dei gentili omaggi del pittore.
La prima è una cartolina (Vienna, 1904), inviata a un amico triestino, su cui ha dipinto un acquerello e la seconda (Zara, 1909) è il biglietto da visita di un ufficiale austriaco sul cui retro Strauch ha disegnato a matita il ritratto del proprietario.
Entrambi sono firmati con chiarezza (la cartolina ha anche il mittente ben specificato).
Tutto questo mi ha fatto diventare simpatico Strauch che non doveva certo essere un artista geloso delle proprie opere.
Onestamente non lo conoscevo e ho quindi trovato che fu pittore e maestro di disegno ed è noto per aver scoperto Egon Schiele, che fu suo allievo ed esserne stato ritratto.
(Il secondo nome, secondo i testi che ho trovato, era "Karl", ma lui firma con una "C", quindi doveva essere "Carl")
giovedì 10 aprile 2014
Barche a vela 1905
Cartolina viaggiata del 1905 raffigurante delle barche a vela.
Nessun indizio sul luogo.
Potrebbe anche trattarsi di un lago perchè la tipografia che ha stampato la cartolina è di Milano.
Nessun indizio sul luogo.
Potrebbe anche trattarsi di un lago perchè la tipografia che ha stampato la cartolina è di Milano.
Signora seduta
Ritratto di ignota signora seduta.
Forse una parente o un'amica di famiglia perchè sul retro c'è un'affettuosa dedica a mio padre bambino... quindi siamo attorno al 1930.
Come sempre resto affascinata dalle calze e dalle scarpe e anche dalla volpe che si morde la coda con le zampette penzolanti... ce ne erano un paio anche in casa... con una (rossa) giocavo da bambina, un'altra, argentata, conservata con cura, chissà dov'è finita.
Forse una parente o un'amica di famiglia perchè sul retro c'è un'affettuosa dedica a mio padre bambino... quindi siamo attorno al 1930.
Come sempre resto affascinata dalle calze e dalle scarpe e anche dalla volpe che si morde la coda con le zampette penzolanti... ce ne erano un paio anche in casa... con una (rossa) giocavo da bambina, un'altra, argentata, conservata con cura, chissà dov'è finita.
Ufficiale austroungarico
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