martedì 25 marzo 2014

Borsetta da sera e guanti di pizzo

Trovata una scatola di borsettine da sera.
Nulla di prezioso, ma alcune sono graziose.
Sono di mia madre, quindi al massimo sono datate Anni Cinquanta, niente di antichissimo.
La più graziosa, secondo me, è questa... penso che il materiale si chiami "Gros-grain".
E' molto piccola: nei punti più larghi non arriva a cm14 x cm18... più o meno un grosso portamonete.
Ha anche una corta catenella come manico, ma nella foto non si vede.
All'interno c'era un paio di bellissimi guanti lunghi di pizzo: visto che ho la stessa misura, ne ho indossato uno per la foto.
L'unica posizione che ho trovato è stata tenere il braccio alto e appoggiare la borsa a un armadio... il che ha penalizzato l'affusolatezza delle mie ditine.
(mi scuso se non ho le unghie lunghe e laccate di scarlatto che ci vorrebbero)

Post n° 201, faccio di nuovo il punto.

Dopo altri cento post, relaziono zelante sullo stato dell'Opera.
Mi piacerebbe che questo blog saltasse meno di palo in frasca, però il materiale da pubblicare non lo scelgo: lo trovo.
Mi piacerebbe che le foto molto vecchie non finissero mai, ma finiranno e anche abbastanza presto.
Vorrei più cartoline... ma le cartoline che ho sono quelle.
Se penso che ne ho date via 750 l'anno scorso mi mangio le mani, ma l'anno scorso non potevo immaginare questo blog e cosa avrei trovato nei cassetti e negli armadi.
Per esempio, il ritrovamento inaspettato di moltissime locandine di vecchi film di sicuro cambierà gli equilibri del blog rispetto a quel che pensavo agli inizi.
Una buona (per me) notizia è che ho finalmente ritrovato un po' di foto e materiale riguardante anche la famiglia di mia madre (almeno mio nonno e la sua famiglia, su mia nonna quasi nulla)... non ho niente contro la famiglia di mio padre, ma anche dalla parte materna ci sono cose da raccontare.
E poi, con tutto il rispetto per le mitiche prozie di mio padre, i componenti della famiglia di mia madre li ho conosciuti quasi tutti e sono più affezionata a loro che a persone morte più di dieci anni prima che io nascessi.
Mio nonno paterno morì quando non avevo nemmeno cinque anni, tanto per dire, ma l'altro nonno è morto che ne avevo più di trenta quindi è chiaro che sono più legata al suo ricordo.
Purtroppo temo che un pacco di foto dei miei nonni materni da giovani, il matrimonio e gli anni precedenti sia andato perduto per sempre, ma qualcosa ho trovato.
Per il resto, vado avanti giorno per giorno.
Ormai, più o meno, credo di aver esplorato tutti i cassetti e gli armadi a disposizione e ho un'idea abbastanza realistica di cosa mi ritrovo ad avere.
Un mucchio immane di scartoffie, se posso azzardare una definizione.
Dal mucchio cerco di prendere non le cose rare (il 99% delle cose che ci sono in questo blog ce le ha a casa la maggior parte delle famiglie... o ne ha di equivalenti), ma quelle che hanno un qualcosa che richiama la mia attenzione, qualcosa di curioso o (per me) interessante.
Dovessi mettere qui tutto quello che c'è non basterebbe la vita che mi rimane (e non sono sicurissima che basterà nemmeno per quel che scelgo dal mucchio).
Quindi ribadisco che non ho pretese di mostrare chissà che rarità o chissà che roba preziosa: è solo quel che c'è nei cassetti di una famiglia borghese, quel che il tempo e il caso vi hanno portato, non un museo o una collezione d'arte.
Quelli che dicono "Tsk Tsk ma ste cose le ho anche io, ma è roba comunissima", si facciano pure un blog anche loro... se non lo fanno, non è colpa mia.
I visitatori sono pochissimi, ma io mi diverto e imparo anche un sacco di cose che non sapevo.
Detto ciò, ci vediamo al post 301.

Tomba di Dante: "Oleum lucet, fovet flammam"

Di questa cartolina so solo quel che c'è scritto sopra.
Rappresenta una lampada votiva, opera di Giovanni Mayer che "Trieste e le provincie sorelle" offrirono il 13 settembre 1908.
L'opera porta il motto "Oleum lucet, fovet flammam".
Il voto era, ovviamente, di venir ricongiunti all'Italia.
La cartolina è viaggiata, il timbro non è chiaro, ma dovrebbe esser stata spedita negli anni Venti.

Zurigo 1939

La verde Zurigo dell'agosto del 1939.