Studio di Eugenio Scomparini per uno degli Evangelisti destinati alla Cappella di San Giovanni a Trieste.
Scomparini eseguì gli affreschi nel 1908 (o 1907 secondo altre fonti), ma poi essi furono completamente rielaborati da Carlo Sbisà nel 1933, quindi dell'opera di Scomparini rimane molto poco se non qualche bozzetto preparatorio come questo.
Il quadro è stato incorniciato in tempi molto più recenti nella buffa maniera che si vede qui sotto forse perchè era rovinato oppure perchè, essendo uno studio, era vuoto ai lati e si voleva conservare la firma.
Come sempre il vetro mi impedisce sia di controllare sia di fare una foto migliore.
mercoledì 31 maggio 2017
Studio di Eugenio Scomparini, 1907
martedì 30 maggio 2017
Trieste nel XVI Secolo (Piccola stampa)
Piccola stampa (circa cm16 x cm10) che rappresenta Trieste nel Sedicesimo Secolo.
Probabilmente è stata presa da un libro tedesco.
(Le buffe macchie verticali sulla destra sembrerebbero dovute a qualcosa scritto a mano con inchiostro sul retro che è trapelato con il tempo. Ma visto che la stampa è incorniciata non posso andare a controllare)
Probabilmente è stata presa da un libro tedesco.
(Le buffe macchie verticali sulla destra sembrerebbero dovute a qualcosa scritto a mano con inchiostro sul retro che è trapelato con il tempo. Ma visto che la stampa è incorniciata non posso andare a controllare)
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lunedì 29 maggio 2017
La Fiera di Trieste 1948 (I lunedì di Mirko 4)
"La Fiera di Trieste, 1948.
Da l? "Opera Omnia" di Carpinteri & Faraguna.
Poesia in cui Mirko vuole partecipare alla Fiera di Trieste (che in quegli anni si teneva alla Stazione Marittima).
(Questo è il 600esimo post pubblicato nel blog).
Da l? "Opera Omnia" di Carpinteri & Faraguna.
Poesia in cui Mirko vuole partecipare alla Fiera di Trieste (che in quegli anni si teneva alla Stazione Marittima).
(Questo è il 600esimo post pubblicato nel blog).
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domenica 28 maggio 2017
Corsia Stadion, Stampa 1854
Stampa di circa cm20 per cm30 che rappresenta la "Corsia Stadion", oggi Via Cesare Battisti.
Dedicata "Al chiarissimo e strenuo Signore Giulio Mauroner, Capitano della Milizia Territoriale di Trieste ecc. ecc. ".
La stampa, stando a quanto ho trovato, è del 1854 e dovrebbe essercene in giro un certo numero.
Come sempre, se fosse stata colorata a mano, varrebbe parecchio più dell'originale.
La famiglia Mauroner fu rilevante a Trieste e la stampa non è dedicata a caso: il terzo palazzo sulla sinistra, quello basso è il "Teatro Mauroner" che sarebbe bruciato nel 1876, dando poi origine al "Teatro Fenice".
(La foto è quel che è per i soliti problemi dati dal vetro, ma cliccandoci sopra si dovrebbe vedere un po' meglio)
Dedicata "Al chiarissimo e strenuo Signore Giulio Mauroner, Capitano della Milizia Territoriale di Trieste ecc. ecc. ".
La stampa, stando a quanto ho trovato, è del 1854 e dovrebbe essercene in giro un certo numero.
Come sempre, se fosse stata colorata a mano, varrebbe parecchio più dell'originale.
La famiglia Mauroner fu rilevante a Trieste e la stampa non è dedicata a caso: il terzo palazzo sulla sinistra, quello basso è il "Teatro Mauroner" che sarebbe bruciato nel 1876, dando poi origine al "Teatro Fenice".
(La foto è quel che è per i soliti problemi dati dal vetro, ma cliccandoci sopra si dovrebbe vedere un po' meglio)
sabato 27 maggio 2017
Antico salvadanaio (1694???)
Trovato in un armadio questo antico salvadanaio in ferro di cui ignoravo la presenza in casa.
E' molto piccolo (alto circa 10cm) e ha una chiusura molto semplice, con un anello e una sbarretta a cui manca il lucchetto.
Parrebbe che, nel corso del tempo, la fessura per le monete sia stata male allargata per farci entrare soldi di dimensioni maggiori.
Sul coperchio, con un oggetto appuntito c'è inciso il numero 1694 (sul 9 non sono sicura perchè potrebbe essere anche un 7 senza sbarretta).
Se fosse la data (ma perché mettere la data su un salvadanaio?) questo affarino diventerebbe con largo margine la cosa più antica che ci sia in casa.
E' molto piccolo (alto circa 10cm) e ha una chiusura molto semplice, con un anello e una sbarretta a cui manca il lucchetto.
Parrebbe che, nel corso del tempo, la fessura per le monete sia stata male allargata per farci entrare soldi di dimensioni maggiori.
Sul coperchio, con un oggetto appuntito c'è inciso il numero 1694 (sul 9 non sono sicura perchè potrebbe essere anche un 7 senza sbarretta).
Se fosse la data (ma perché mettere la data su un salvadanaio?) questo affarino diventerebbe con largo margine la cosa più antica che ci sia in casa.
venerdì 26 maggio 2017
Mia moglie cerca marito (1937)
Locandina del film Fox del 1937 "Mia moglie cerca marito" con Tyrone Power e Loretta Young, regia di Walter Lang.
Commedia romantica e brillante in cui, come spesso accade nella moralistica Hollywood dell'epoca, due coniugi divorziati si incontrano per caso, scoprono di amarsi ancora e tornano assieme per una "Second Honeymoon" (titolo originale del film).
Agli inizi della carriera, Tyrone Power ha interpretato anche ruoli leggeri, in seguito diventerà una star di prima grandezza, ma con cui si è sorriso molto poco.
Commedia romantica e brillante in cui, come spesso accade nella moralistica Hollywood dell'epoca, due coniugi divorziati si incontrano per caso, scoprono di amarsi ancora e tornano assieme per una "Second Honeymoon" (titolo originale del film).
Agli inizi della carriera, Tyrone Power ha interpretato anche ruoli leggeri, in seguito diventerà una star di prima grandezza, ma con cui si è sorriso molto poco.
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giovedì 25 maggio 2017
Svizzera, inizi del Novecento
C'erano due zii di mia nonna paterna che hanno abitato a lungo a Milano e andavano sempre in vacanza in Svizzera.
Sono stati sposati per più di trent'anni e immagino che abbiano fatto molti viaggi e vacanze.
Purtroppo è arrivato fino a me attraverso il tempo un unico album che contiene principalmente foto fatte in Svizzera durante una vacanza che, dagli abiti, daterei nei primissimi anni del Novecento.
Il posto dovrebbe essere sotto al Cervino perchè c'è anche l'immancabile e inconfondibile foto del Monte.
Questa foto ritrae la zia sulla porta di un ristorante con giacca, ombrello e fantastico cappello.
Sono stati sposati per più di trent'anni e immagino che abbiano fatto molti viaggi e vacanze.
Purtroppo è arrivato fino a me attraverso il tempo un unico album che contiene principalmente foto fatte in Svizzera durante una vacanza che, dagli abiti, daterei nei primissimi anni del Novecento.
Il posto dovrebbe essere sotto al Cervino perchè c'è anche l'immancabile e inconfondibile foto del Monte.
Questa foto ritrae la zia sulla porta di un ristorante con giacca, ombrello e fantastico cappello.
lunedì 22 maggio 2017
Mirko nella bufera. 1948 (I lunedì di Mirko 3)
"Mirko nella bufera" 1948.
E' il momento dello strappo tra la Russia e Tito e Mirko, come sempre incerto nel capire gli eventi, trova modo di fare sempre la cosa sbagliata nel luogo sbagliato.
Da l'"Opera Omnia" di Carpinteri & Faraguna, disegno di Renzo Kollmann.
E' il momento dello strappo tra la Russia e Tito e Mirko, come sempre incerto nel capire gli eventi, trova modo di fare sempre la cosa sbagliata nel luogo sbagliato.
Da l'"Opera Omnia" di Carpinteri & Faraguna, disegno di Renzo Kollmann.
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domenica 21 maggio 2017
"La donna del giorno", 1936
Locandina del film Metro "La donna del giorno", regia di Jack Conway con Spencer Tracy, Jean Harlow, William Powell e Myrna Loy.
Il film uscì in America nel 1936, quindi la locandina italiana sarà dell'anno dopo.
Il titolo originale del film è "Liebeled Lady".
In Italia uscirono altri due film con lo stesso titolo, ma con trame del tutto diverse: uno americano del 1942 che è quello più famoso, sempre con Spencer Tracy per la prima volta in coppia con Katharine Hepburn e uno italiano con la regia di Francesco Maselli nel 1957.
Bella la locandina, come sempre piegata in modo ingegnoso, su cui ci sono anche le divertenti caricature dei protagonisti.
Il film uscì in America nel 1936, quindi la locandina italiana sarà dell'anno dopo.
Il titolo originale del film è "Liebeled Lady".
In Italia uscirono altri due film con lo stesso titolo, ma con trame del tutto diverse: uno americano del 1942 che è quello più famoso, sempre con Spencer Tracy per la prima volta in coppia con Katharine Hepburn e uno italiano con la regia di Francesco Maselli nel 1957.
Bella la locandina, come sempre piegata in modo ingegnoso, su cui ci sono anche le divertenti caricature dei protagonisti.
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venerdì 19 maggio 2017
Venezia, primi del Novecento
Foto di una zia di di mia nonna paterna ritratta a Venezia ai primi del Novecento assieme al marito e al padre.
Visti gli abiti e le pagliette degli uomini, doveva essere primavera.
E' una delle due sole foto che io abbia trovato in cui si veda il vecchio signore ebreo che era il nonno di mia nonna e che dev'essere morto nei primissimi anni del Novecento.
Visti gli abiti e le pagliette degli uomini, doveva essere primavera.
E' una delle due sole foto che io abbia trovato in cui si veda il vecchio signore ebreo che era il nonno di mia nonna e che dev'essere morto nei primissimi anni del Novecento.
giovedì 18 maggio 2017
Giuseppe Miceu: quadretto con barche
Un piccolissimo (cm 12 x cm 20 circa) quadro a olio di Giuseppe Miceu che è uno degli innumerevoli quadri di ogni dimensione che rappresentano barche a vela nel mare di Trieste dipinti dai vari pittori triestini che su questo soggetto hanno prodotto moltissimo, forse (senza voler essere irriverente) anche troppo.
martedì 16 maggio 2017
Gli ammutinati del Bounty (1935)
Locandina italiana de "La tragedia del Bounty", 1935, più noto come "Gli ammutinati del Bounty".
Regia di Frank Lloyd, con Clark Gable, Charles Laughton e Franchot Tone, MGM.
Il primo dei tre film sull'ammutinamento del Bounty, rimasto nella storia del cinema tra i Cento migliori Film di tutti i tempi.
Credo che negli Anni Trenta, Quaranta e Cinquanta ci fosse una specie di sfida tra i creatori di locandine per chi trovasse il modo più complicato e strambo per ripiegarle.
Regia di Frank Lloyd, con Clark Gable, Charles Laughton e Franchot Tone, MGM.
Il primo dei tre film sull'ammutinamento del Bounty, rimasto nella storia del cinema tra i Cento migliori Film di tutti i tempi.
Credo che negli Anni Trenta, Quaranta e Cinquanta ci fosse una specie di sfida tra i creatori di locandine per chi trovasse il modo più complicato e strambo per ripiegarle.
lunedì 15 maggio 2017
"La terribile notte del 29 giugno" 1948 (I lunedì di Mirko 2)
La seconda poesia di Mirko in ordine di tempo è "Campo di Maggio", che però è molto breve, quindi aggiungo anche la terza "La terribile notte del 29 giugno" in cui, come al solito, Mirko è presente in momenti storici cruciali, ma non se ne rende conto e ha i propri guai a cui pensare.
Il 29 giugno 1948 è il giorno della rottura tra Tito e il Kremlino, mentre MIrko va a fare il primo bagno nel nuovo stabilimento di San Nicolò.
Da l' "Opera Omnia" di Carpinteri & Faraguna.
Il 29 giugno 1948 è il giorno della rottura tra Tito e il Kremlino, mentre MIrko va a fare il primo bagno nel nuovo stabilimento di San Nicolò.
Da l' "Opera Omnia" di Carpinteri & Faraguna.
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domenica 14 maggio 2017
Due quadretti di José, 1957 e 1963
Renzo e José Kollmann facevano quasi ogni anno, per Natale, dono di un loro disegno ad amici e conoscenti.
Negli anni in cui erano molto impegnati arrivava un biglietto fatto a mano, ma non se ne sono mai dimenticati.
Quasi sempre erano disegni di José che, grazie alla gentilezza dell'autrice, erano anche in qualche modo legati a chi li riceveva.
I miei genitori ricevettero questi due quando eravamo bambini.
Il primo (che ha il fondo in foglia d'oro) avrebbe dovuto rappresentare il solo angioletto grande, ma mio fratello nacque pochi giorni prima del Natale 1957 e così venne aggiunto il secondo angioletto.
Il secondo quadretto ( ricordo ancora che giunse imballato con una cornice fatta di cioccolatini) lo ricevemmo nel 1963 ed è dipinto su legno.
Mio padre aveva portato qualche mese prima mio fratello e me a casa dei Kollmann (in via Romagna) e aveva fatto vedere loro alcuni miei disegni di cui ero orgogliossissima e la gentile José se ne ricordò.
Per inciso, i bimbi del quadro sono rassomigliantissimi a noi come eravamo.
Negli anni in cui erano molto impegnati arrivava un biglietto fatto a mano, ma non se ne sono mai dimenticati.
Quasi sempre erano disegni di José che, grazie alla gentilezza dell'autrice, erano anche in qualche modo legati a chi li riceveva.
I miei genitori ricevettero questi due quando eravamo bambini.
Il primo (che ha il fondo in foglia d'oro) avrebbe dovuto rappresentare il solo angioletto grande, ma mio fratello nacque pochi giorni prima del Natale 1957 e così venne aggiunto il secondo angioletto.
Il secondo quadretto ( ricordo ancora che giunse imballato con una cornice fatta di cioccolatini) lo ricevemmo nel 1963 ed è dipinto su legno.
Mio padre aveva portato qualche mese prima mio fratello e me a casa dei Kollmann (in via Romagna) e aveva fatto vedere loro alcuni miei disegni di cui ero orgogliossissima e la gentile José se ne ricordò.
Per inciso, i bimbi del quadro sono rassomigliantissimi a noi come eravamo.
sabato 13 maggio 2017
La vecchia signora (inizi 900)
Due foto della nonna di mia nonna paterna che, dagli abiti, daterei poco dopo il 1910.
Come sempre noto i vestiti perché vedere come si vestiva la gente "vera" è ben diverso che guardare film o foto di moda.
Nella prima foto la mia trisnonna pare la quintessenza della vecchia signora nell'immaginario collettivo, nella seconda è con una delle figlie, il genero e una signora che appare spesso nelle foto ma che non so chi fosse.
Nata Bellina (Lina) Macchioro da una famiglia di commercianti ebrei di Spalato si sposò a Trieste con Graziadio Pincherle ed ebbe cinque figli, tra i quali Irene, la madre di mia nonna.
Morì negli anni Trenta, dopo aver passato da un po' la novantina.
Non sono sicura di riconoscere il giardino dove sono state fatte le foto, ma (se è a Trieste) potrebbe essere quello davanti alla Stazione.
Come sempre noto i vestiti perché vedere come si vestiva la gente "vera" è ben diverso che guardare film o foto di moda.
Nella prima foto la mia trisnonna pare la quintessenza della vecchia signora nell'immaginario collettivo, nella seconda è con una delle figlie, il genero e una signora che appare spesso nelle foto ma che non so chi fosse.
Nata Bellina (Lina) Macchioro da una famiglia di commercianti ebrei di Spalato si sposò a Trieste con Graziadio Pincherle ed ebbe cinque figli, tra i quali Irene, la madre di mia nonna.
Morì negli anni Trenta, dopo aver passato da un po' la novantina.
Non sono sicura di riconoscere il giardino dove sono state fatte le foto, ma (se è a Trieste) potrebbe essere quello davanti alla Stazione.
venerdì 12 maggio 2017
Ragazza con cagnolino
Statuetta (alta circa venti centimetri) di gesso che rappresenta una ragazza con cagnolino.
Non vale una cicca, però ha attraversato delle fasi nel tempo.
Quando l'ho avuta dopo lo svuotamento della casa di mia nonna era dipinta di verde scuro.
Ci dev'essere stato un momento in cui si usava dipingere le statuette di gesso per farle sembrare di bronzo.
Io non sapevo che fosse dipinta e ho provato a lavarla ed è venuta fuori com'era prima: con i capelli, il cane e la scarpetta che conservano ancora tracce di colore marrone.
Impossibile capire se fosse tutta colorata o no o se sia nata bianca e anche la prima colorazione fosse successiva.
Sotto la base ha un marchio illeggibile e il numero 1870 che potrebbe essere la data, anche se a me pare più recente.
È graziosa e pare voler attirare la nostra attenzione perché sta dentro una vetrina su un piccolo scaffale che ogni tanto precipita rumorosamente.
Non vale una cicca, però ha attraversato delle fasi nel tempo.
Quando l'ho avuta dopo lo svuotamento della casa di mia nonna era dipinta di verde scuro.
Ci dev'essere stato un momento in cui si usava dipingere le statuette di gesso per farle sembrare di bronzo.
Io non sapevo che fosse dipinta e ho provato a lavarla ed è venuta fuori com'era prima: con i capelli, il cane e la scarpetta che conservano ancora tracce di colore marrone.
Impossibile capire se fosse tutta colorata o no o se sia nata bianca e anche la prima colorazione fosse successiva.
Sotto la base ha un marchio illeggibile e il numero 1870 che potrebbe essere la data, anche se a me pare più recente.
È graziosa e pare voler attirare la nostra attenzione perché sta dentro una vetrina su un piccolo scaffale che ogni tanto precipita rumorosamente.
giovedì 11 maggio 2017
Bimbi in Giardin Pubblico, 1936
Piccola foto datata settembre 1936 in cui si vedono mia madre (la seconda da sinistra), i cuginetti e un'amichetta su una panchina del Giardino Pubblico di Via Giulia.
I bimbi hanno un'età che va dai tre ai cinque anni.
A quell'età a mia madre veniva spesso fatto notare l'essere magra e con i capelli dritti, invece che paffutella e riccioluta come i cuginetti che erano il tipo di bimbo che andava di moda allora.
I bimbi hanno un'età che va dai tre ai cinque anni.
A quell'età a mia madre veniva spesso fatto notare l'essere magra e con i capelli dritti, invece che paffutella e riccioluta come i cuginetti che erano il tipo di bimbo che andava di moda allora.
mercoledì 10 maggio 2017
Druse Mirko: "Opera Omnia", 1954
Visto che pubblicherò alcune delle poesie di Druse Mirko nelle prossime settimane, dedico un post anche al libro da cui le traggo.
E' l' "Opera Omnia", (Edizioni "La Cittadella") che uscì nel 1954, a conclusione della vita pubblica di Mirko e che raccoglie i vari libretti usciti tra il 1948 e il 1954.
Ho anche i libretti, però preferisco prendere i testi da questo libro perchè sono corredati da correzioni aggiunte per l'occasione.
Come sempre: disegni di Renzo Kollmann e testi di Carpinteri & Faraguna.
Qui sotto, la copertina e le pagine introduttive.
Il disegnetto è quello dell'"uso di buso", che appariva in tutti i libretti, in cui Mirko indicava un buco in alto a sinistra di ogni pagina che doveva servire a riunire con "lepo spagheto" i fascicoli.
E' l' "Opera Omnia", (Edizioni "La Cittadella") che uscì nel 1954, a conclusione della vita pubblica di Mirko e che raccoglie i vari libretti usciti tra il 1948 e il 1954.
Ho anche i libretti, però preferisco prendere i testi da questo libro perchè sono corredati da correzioni aggiunte per l'occasione.
Come sempre: disegni di Renzo Kollmann e testi di Carpinteri & Faraguna.
Qui sotto, la copertina e le pagine introduttive.
Il disegnetto è quello dell'"uso di buso", che appariva in tutti i libretti, in cui Mirko indicava un buco in alto a sinistra di ogni pagina che doveva servire a riunire con "lepo spagheto" i fascicoli.
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martedì 9 maggio 2017
Piatto di peltro (della zia) fine 800
Questo piatto di peltro in sé non è certo un gran che, però lo pubblico per far vedere come passavano il tempo le signorine di fine Ottocento.
Una delle zie di mia nonna paterna (nata nel 1876), invece di ricamare o di dipingere, faceva questi piatti decorati dei quali questo è il solo superstite.
In pratica c'è un piatto di peltro sul cui bordo è stato fissato un leggerissimo anello dello stesso metallo che veniva prima lavorato dal lato non visibile con infinita pazienza.
Si capisce che è vuoto sotto perchè alcuni dei frutti più tondi si sono ammaccati con il tempo.
Una delle zie di mia nonna paterna (nata nel 1876), invece di ricamare o di dipingere, faceva questi piatti decorati dei quali questo è il solo superstite.
In pratica c'è un piatto di peltro sul cui bordo è stato fissato un leggerissimo anello dello stesso metallo che veniva prima lavorato dal lato non visibile con infinita pazienza.
Si capisce che è vuoto sotto perchè alcuni dei frutti più tondi si sono ammaccati con il tempo.
lunedì 8 maggio 2017
"Mirko alla guerra", 1948. (I Lunedì di Mirko 1)
Druse Mirko pubblicò la sua prima poesia su "La Cittadella" l'8 maggio del 1948.
Per ricordare l'anniversario (quest'anno cadono anche i settant'anni dal primo numero de "La Cittadella" del 1947) il blog "Trieste Ritratto Borghese" istituisce i "Lunedì di Mirko" e pubblicherà ogni lunedì una delle sue poesie.
Traggo da: Carpinteri & Faraguna, "Druse Mirko, Opera Omnia" del 1954 che raccoglie i vari librini usciti uno all'anno tra il 1948 e il 1954.
Inizio dalla prima in assoluto: "Mirko alla guerra", anche se in futuro può darsi che io salti qualche poesia strettamente legata a fatti di cronaca di cui non esiste più memoria.
I disegni sono di Renzo Kollmann: negli anni seguenti, sarà sempre sua la mano che scriverà con magnifiche e varie calligrafie sulle cartoline e sul retro delle foto contenute nei libri di Carpinteri & Faraguna.
In questo libro però riconosco la scrittura di mio padre nelle correzioni sul testo, aggiunte quando il librò uscì.
Per ricordare l'anniversario (quest'anno cadono anche i settant'anni dal primo numero de "La Cittadella" del 1947) il blog "Trieste Ritratto Borghese" istituisce i "Lunedì di Mirko" e pubblicherà ogni lunedì una delle sue poesie.
Traggo da: Carpinteri & Faraguna, "Druse Mirko, Opera Omnia" del 1954 che raccoglie i vari librini usciti uno all'anno tra il 1948 e il 1954.
Inizio dalla prima in assoluto: "Mirko alla guerra", anche se in futuro può darsi che io salti qualche poesia strettamente legata a fatti di cronaca di cui non esiste più memoria.
I disegni sono di Renzo Kollmann: negli anni seguenti, sarà sempre sua la mano che scriverà con magnifiche e varie calligrafie sulle cartoline e sul retro delle foto contenute nei libri di Carpinteri & Faraguna.
In questo libro però riconosco la scrittura di mio padre nelle correzioni sul testo, aggiunte quando il librò uscì.
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domenica 7 maggio 2017
Pagella Scuola Popolare 1909.
"Notizie Scolastiche" (pagella) di mia nonna paterna, iscritta al secondo anno (1908/09) della Civica Scuola Popolare (elementari) di Via Giotto.
Le prime classi a Trieste venivano chiamate "le popolari" ancora poco tempo fa dalle persone anziane.
Questa è una delle molte pagelle dei vari componenti della mia famiglia che ho trovato.
Pubblico questa perchè ha sul retro una serie di norme di igiene e comportamento, tra cui una grande attenzione alle malattie degli occhi (al tempo diffuse) e alla regolarità delle vaccinazioni e dei richiami.
E' anche la sola pagella in cui la religione di mia nonna sia indicata come "mosaica" e non "israeleita".
Le prime classi a Trieste venivano chiamate "le popolari" ancora poco tempo fa dalle persone anziane.
Questa è una delle molte pagelle dei vari componenti della mia famiglia che ho trovato.
Pubblico questa perchè ha sul retro una serie di norme di igiene e comportamento, tra cui una grande attenzione alle malattie degli occhi (al tempo diffuse) e alla regolarità delle vaccinazioni e dei richiami.
E' anche la sola pagella in cui la religione di mia nonna sia indicata come "mosaica" e non "israeleita".
venerdì 5 maggio 2017
Due navi (quadri di G. Garzolini)
Due quadri speculari di Giuseppe Garzolini datati 1907.
Nel primo c'è una nave a vele, nell'altro una nave a vapore.
Le dimensioni sono circa cm30 x cm90.
Chiedo scusa per la scarsa qualità delle immagini, ma tra il vetro, tra la posizione infelice in cui sono appesi, fare una foto migliore non è stato possibile.
Nel primo c'è una nave a vele, nell'altro una nave a vapore.
Le dimensioni sono circa cm30 x cm90.
Chiedo scusa per la scarsa qualità delle immagini, ma tra il vetro, tra la posizione infelice in cui sono appesi, fare una foto migliore non è stato possibile.
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