Piccola litografia (?) firmata da Carlo Wostry, pittore triestino (1865-1943).
Wostry è autore di quadri deliziosi, ma questo nudo di donna seduta non è gran che.
Fatta incorniciare da mio padre, che la trovò tra le pagine di un libro o su una bancarella, venne poi relegata in luogo poco visibile da mia madre.
venerdì 29 settembre 2017
Carlo Wostry: "Donna seduta"
giovedì 28 settembre 2017
"Serbidiòla" (Edizione 1964)
Una copia di "Serbidiòla" (Carpinteri & Faraguna, Edizioni "La Cittadella") dell'edizione del 1964.
Credo che la prima edizione fosse del 1960 o 1961.
Raccolta di una sessantina di poesie del "Noneto", personaggio radiofonico di anziano triestino che narra i ricordi della propria infanzia al tempo dell'Austria, a cui dava la voce Luciano Delmestri.
La raccolta che ebbe successo e parecchie riedizioni, nel 1961 vinse anche una medaglia d'oro nella prima edizione del "Premio Guido Marta" dell'Ateneo di Venezia.
Questa edizione ha il risvolto di copertina firmato da Decio Gioseffi e la prefazione di Tullio Kezic.
Nelle prime edizioni ci sono ancora le foto "antiche" montate su cartoncino, poi i costi divennero troppo alti.
Nell'epoca in cui apparve il "Noneto" non solo la maggior parte dei nonni nati alla fine dell'800 o all'inizio del '900, ma anche molti dei genitori di Trieste poco più che cinquantenni erano nati e/o cresciuti sotto l'Austria e in ogni casa c'era un paio di "noneti" o "nonete" che raccontavano gli stessi tempi e ricordavano gli stessi nomi e atmosfere.
Le foto venivano trovate sulle bancarelle (dove finivano le carte dei "noneti" che via via morivano) e poi adattate alle poesie con didascalie inventate e poi scritte con calligrafia "antica" sul retro da Renzo Kollmann.
Pubblico tutte le foto, una dozzina di poesie, la copertina e il retro dove c'è il testo completo "Serbidiòla".
Credo che la prima edizione fosse del 1960 o 1961.
Raccolta di una sessantina di poesie del "Noneto", personaggio radiofonico di anziano triestino che narra i ricordi della propria infanzia al tempo dell'Austria, a cui dava la voce Luciano Delmestri.
La raccolta che ebbe successo e parecchie riedizioni, nel 1961 vinse anche una medaglia d'oro nella prima edizione del "Premio Guido Marta" dell'Ateneo di Venezia.
Questa edizione ha il risvolto di copertina firmato da Decio Gioseffi e la prefazione di Tullio Kezic.
Nelle prime edizioni ci sono ancora le foto "antiche" montate su cartoncino, poi i costi divennero troppo alti.
Nell'epoca in cui apparve il "Noneto" non solo la maggior parte dei nonni nati alla fine dell'800 o all'inizio del '900, ma anche molti dei genitori di Trieste poco più che cinquantenni erano nati e/o cresciuti sotto l'Austria e in ogni casa c'era un paio di "noneti" o "nonete" che raccontavano gli stessi tempi e ricordavano gli stessi nomi e atmosfere.
Le foto venivano trovate sulle bancarelle (dove finivano le carte dei "noneti" che via via morivano) e poi adattate alle poesie con didascalie inventate e poi scritte con calligrafia "antica" sul retro da Renzo Kollmann.
Pubblico tutte le foto, una dozzina di poesie, la copertina e il retro dove c'è il testo completo "Serbidiòla".
"Co' mi iero putèl..." |
"Papà quando che el iera ancora vivo" |
"Zia Catina, mama de Ucio e de Marion" |
"E po' el mato smontando diseva "Shone Stadt...!" |
"Marion, fia de zia" |
"L'Arciduca Oto col luto sul capoto" |
"El diretor de scola, Mia sorela goba e Un certo Marco Mitis" |
"I dò gemei defonti" |
martedì 26 settembre 2017
Nino Za: Caricatura di Gabriele D'Annunzio
Una caricatura di Gabriele D'Annunzio firmata "Za" e datata 1972.
"Nino Za" era lo pseudonimo del caricaturista, scrittore e gallerista milanese Giuseppe Zanini (1906-1996).
"Nino Za" era lo pseudonimo del caricaturista, scrittore e gallerista milanese Giuseppe Zanini (1906-1996).
lunedì 25 settembre 2017
"It's a long way to Tipperary" (I lunedì di Mirko 20)
Poesia di Mirko dal libretto "London je naš", del 1953 che narra del viaggio di Tito in Inghilterra, dove venne anche ricevuto dalla Regina Elisabetta.
La storia della nave "Galeb" (Gabbiano o Cocàl che dir si voglia), riportata nelle note è assolutamente vera.
La nave era un'ex bananiera costruita dall'Ansaldo di Genova, riconvertita dalla Regia Marina in incrociatore ausiliario e affondata durante la guerra che venne poi ripescata e riparata dagli Yugoslavi che al tempo non erano in grado di costruire una nave da zero.
Divenne poi lo Yacht di rappresentanza di Tito.
Come sempre, tratto da "Druse Mirko, Opera Omnia" (Carpinteri & Faraguna, Edizioni "La Cittadella", 1954).
Disegni di Renzo Kollmann.
La storia della nave "Galeb" (Gabbiano o Cocàl che dir si voglia), riportata nelle note è assolutamente vera.
La nave era un'ex bananiera costruita dall'Ansaldo di Genova, riconvertita dalla Regia Marina in incrociatore ausiliario e affondata durante la guerra che venne poi ripescata e riparata dagli Yugoslavi che al tempo non erano in grado di costruire una nave da zero.
Divenne poi lo Yacht di rappresentanza di Tito.
Come sempre, tratto da "Druse Mirko, Opera Omnia" (Carpinteri & Faraguna, Edizioni "La Cittadella", 1954).
Disegni di Renzo Kollmann.
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venerdì 22 settembre 2017
Volti di Chiozza 1951
Ad opera del fotografo di strada a cui molti degli album di famiglia triestini debbono diverse foto, i miei genitori, allora fidanzati da poco, nel 1951.
Dalla posizione di questa e di altre foto direi che il fotografo stava circa a fianco del monumento a Verdi e fotografava chi veniva dai Volti di Chiozza.
E' una delle prime foto che ritraggono i miei genitori assieme.
Tanto per farsi un'idea della moda dell'epoca, mia madre aveva al tempo vent'anni e mio padre ventisette.
Dalla posizione di questa e di altre foto direi che il fotografo stava circa a fianco del monumento a Verdi e fotografava chi veniva dai Volti di Chiozza.
E' una delle prime foto che ritraggono i miei genitori assieme.
Tanto per farsi un'idea della moda dell'epoca, mia madre aveva al tempo vent'anni e mio padre ventisette.
giovedì 21 settembre 2017
Ugo Flumiani: "Piazza della Borsa dopo la pioggia"
Grande quadro ( circa 1metro e 20cm x 90cm) di Ugo Flumiani che rappresenta Piazza della Borsa dopo la pioggia sul finire dell'800 in un'atmosfera che sembra quasi francese.
Fotografato come potevo perché è appeso in alto e in posizione con una luce molto difficile.
È stato inserito nel libro della Fondazione Cassa di Risparmio su Flumiani, nella serie dedicata ai pittori triestini.
Aggiungo una curiosità: ho trovato QUESTA FOTO degli anni Venti o Trenta in cui si vede il quadro nella sua casa originaria, appeso in alto sulla parete in fondo
Fotografato come potevo perché è appeso in alto e in posizione con una luce molto difficile.
È stato inserito nel libro della Fondazione Cassa di Risparmio su Flumiani, nella serie dedicata ai pittori triestini.
Aggiungo una curiosità: ho trovato QUESTA FOTO degli anni Venti o Trenta in cui si vede il quadro nella sua casa originaria, appeso in alto sulla parete in fondo
mercoledì 20 settembre 2017
Largo Piave con la neve, 1962
Foto, presa dalla finestra chiusa di casa, del Largo Piave con la neve nell'inverno 1962/63,
C'è ancora l'edificio (che noi chiamavamo "la casa dei colombi", per i suoi soli ma numerosi abitanti che nella foto si vedono appollaiati sui cavi elettrici) su via Coroneo che venne svuotato prima del 1960 e rimase così. sempre più pericolante, per parecchi anni fino a quando venne demolito per fare posto al gruppo di edifici moderni che c'è oggi e che ebbero lunga e laboriosa costruzione durata parecchi altri anni prima di arrivare all'aspetto attuale della zona.
C'è ancora l'edificio (che noi chiamavamo "la casa dei colombi", per i suoi soli ma numerosi abitanti che nella foto si vedono appollaiati sui cavi elettrici) su via Coroneo che venne svuotato prima del 1960 e rimase così. sempre più pericolante, per parecchi anni fino a quando venne demolito per fare posto al gruppo di edifici moderni che c'è oggi e che ebbero lunga e laboriosa costruzione durata parecchi altri anni prima di arrivare all'aspetto attuale della zona.
martedì 19 settembre 2017
Sistiana Castelreggio 1957
Una deserta spiaggia di Castelreggio a Sistiana nell'estate del 1957.
Al tempo e per parecchi anni ancora ci si arrivava soltanto in automobile e le resse attuali di bagnanti erano inimmaginabili.
Mia madre mi ci portava quell'estate perchè aspettava mio fratello e preferiva i posti poco frequentati.
La bimba nella foto sono io.
Al tempo e per parecchi anni ancora ci si arrivava soltanto in automobile e le resse attuali di bagnanti erano inimmaginabili.
Mia madre mi ci portava quell'estate perchè aspettava mio fratello e preferiva i posti poco frequentati.
La bimba nella foto sono io.
lunedì 18 settembre 2017
"La Vespa t'è resa" (I lunedì di Mirko, 19)
Ancora da "Druse Mirko, Opera Omnia" (Carpinteri & Faraguna, Edizioni "La Cittadella", 1954) la poesia intitolata "La Vespa t'è resa", in cui Mirko acquista una "Vespa" di seconda mano per sostiture l'asino, vittima di una caduta.
La sua inesperienza alla guida del veicolo lo poterà a vivere momenti pericolosi al di qua e al di là del confine.
Disegno, come sempre, di Renzo Kollmann.
La sua inesperienza alla guida del veicolo lo poterà a vivere momenti pericolosi al di qua e al di là del confine.
Disegno, come sempre, di Renzo Kollmann.
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venerdì 15 settembre 2017
Terranova 1952
Foto scattata a Terranova (tenuta situata tra Monfalcone e Grado) in cui si vede mio padre con alcuni amici nel 1952, dunque prima che tutti loro si sposassero.
Da sinistra: Lino Carpinteri. Gianpaolo de Ferra, Gianni Tamaro e Roberto (Beto) Costa.
A tutti loro manca qualche anno per raggiungere la trentina.
giovedì 14 settembre 2017
Guido Grimani: "Contadina con pecorella"
Quadro di Guido Grimani, pittore triestino (1871-1933) che raffigura una contadina con una pecorella.
Curiosamente è il terzo quadro che abbiamo trovato nella solita cantina in cui si veda una contadina con il fazzoletto rosso sulla testa, pur essendo opere di pittori diversi.
Quindi o tutte le contadine all'epoca portavano un fazzoletto rosso oppure il rosso è una scelta comune ai pittori per dare vivacità a un quadro in cui predomina il verde.
(Come sempre chiedo scusa per la scarsa qualità della foto dovuta ai soliti problemi di luce e posizione).
Curiosamente è il terzo quadro che abbiamo trovato nella solita cantina in cui si veda una contadina con il fazzoletto rosso sulla testa, pur essendo opere di pittori diversi.
Quindi o tutte le contadine all'epoca portavano un fazzoletto rosso oppure il rosso è una scelta comune ai pittori per dare vivacità a un quadro in cui predomina il verde.
(Come sempre chiedo scusa per la scarsa qualità della foto dovuta ai soliti problemi di luce e posizione).
martedì 12 settembre 2017
Paolo Caccia Dominioni: Navi da Guerra (1910/1984)
Disegni (è una fotocopia) inviati con dedica a mio padre da Paolo Caccia Dominioni quasi noventenne nel 1985.
Si tratta di un collage di cinque disegni dal vero fatti tra il 1910 e il 1984 (quando ripassò a penna un vecchio schizzo a matita, l'ultimo del gruppo) che raffigurano navi da Guerra nei due conflitti mondiali: a Fiume, in Sicilia, a Biserta e a Bardia.
La dedica purtroppo si è sbiadita perchè il disegno è appeso dove batte spesso il sole.
La ricca e varia biografia di Caccia Dominioni è facilmente reperibile in rete, per cui non ha senso che io la ricopi qui.
Si tratta di un collage di cinque disegni dal vero fatti tra il 1910 e il 1984 (quando ripassò a penna un vecchio schizzo a matita, l'ultimo del gruppo) che raffigurano navi da Guerra nei due conflitti mondiali: a Fiume, in Sicilia, a Biserta e a Bardia.
La dedica purtroppo si è sbiadita perchè il disegno è appeso dove batte spesso il sole.
La ricca e varia biografia di Caccia Dominioni è facilmente reperibile in rete, per cui non ha senso che io la ricopi qui.
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lunedì 11 settembre 2017
Elezioni del 1952, due poesie (I lunedì di Mirko 18)
Due poesie di Mirko ("Druse Mirko, Opera Omnia", Carpinteri & Faraguna, La Cittadella 1954) che si riferiscono alle Elezioni del 1952.
La prima riguarda il sistema elettorale dell'apparentamento, la seconda ("Volire è potire") gioca sul fatto che sui manifesti in lingua slovena c'era scritto "Volite" (Votate).
A illustrarle, due disegni di Renzo Kollmann.
Anche se Kollmann curava la grafica dei volumetti, la scrittura delle note è quella (per me inconfondibile) di mio padre.
(Come sempre, con alcuni browser le immagini potrebbero apparire un po' sfocate: cliccandoci sopra si dovrebbero vedere meglio).
La prima riguarda il sistema elettorale dell'apparentamento, la seconda ("Volire è potire") gioca sul fatto che sui manifesti in lingua slovena c'era scritto "Volite" (Votate).
A illustrarle, due disegni di Renzo Kollmann.
Anche se Kollmann curava la grafica dei volumetti, la scrittura delle note è quella (per me inconfondibile) di mio padre.
(Come sempre, con alcuni browser le immagini potrebbero apparire un po' sfocate: cliccandoci sopra si dovrebbero vedere meglio).
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