Nella poesia "Guerra e pace" Mirko, nell'imminenza della fine del TLT, ricorda le divise che ha vestito durante la propria vita.
Nelle note, la poesia "Scandalo" in cui Mirko vive una notte di bagordi (probabilmente ispirata al caso Montesi, delitto famosissimo all'epoca).
(Poesia tratta, come le altre, da "Druse Mirko, Opera Omnia", Carpinteri e Faraguna, Edizioni La Cittadella, 1954).
lunedì 26 febbraio 2018
"Guerra e pace" (I lunedì di Mirko, 37)
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venerdì 23 febbraio 2018
"Il Giornalino della Domenica"(4) maggio 1908
Ancora un numero de "Il Giornalino della Domenica", datato 3 maggio 1908.
Non ha moltissime illustrazioni, qualche pubblicità interessante, racconti e poesie e un lungo articolo dedicato all'inaugurazione del monumento di Garibaldi a Sanremo.
Edito da Bemporad di Firenze, il "Giornalino" fu diretto per parecchi anni da Luigi Bertelli (Vamba).
Non ha moltissime illustrazioni, qualche pubblicità interessante, racconti e poesie e un lungo articolo dedicato all'inaugurazione del monumento di Garibaldi a Sanremo.
Edito da Bemporad di Firenze, il "Giornalino" fu diretto per parecchi anni da Luigi Bertelli (Vamba).
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martedì 20 febbraio 2018
"Atlantic", 1929
Locandina del film britannico "Atlantic" del 1929, che uscì in Italia nel 1930.
Ne furono girate diverse versioni, in diverse lingue.
La versione inglese fu prodotta sia muta sia sonora.
Fu il primo film sonoro proiettato in Germania e uno dei primissimi in Francia.
In Danimarca rimase muto.
La locandina pubblicizza il regista E.A. Dupont e parla dei "più grandi attori europei" senza fare nomi.
Tratto da una commedia, racconta ovviamente la tragedia del "Titanic", ma il titolo fu poi cambiato in "Atlantic" per vari motivi.
Fu probabilmente questo film a legare per sempre nell'immaginario collettivo la fine del "Titanic" con l'orchestrina di bordo che suona l'inno "Più vicino a Te, mio Dio".
Ne furono girate diverse versioni, in diverse lingue.
La versione inglese fu prodotta sia muta sia sonora.
Fu il primo film sonoro proiettato in Germania e uno dei primissimi in Francia.
In Danimarca rimase muto.
La locandina pubblicizza il regista E.A. Dupont e parla dei "più grandi attori europei" senza fare nomi.
Tratto da una commedia, racconta ovviamente la tragedia del "Titanic", ma il titolo fu poi cambiato in "Atlantic" per vari motivi.
Fu probabilmente questo film a legare per sempre nell'immaginario collettivo la fine del "Titanic" con l'orchestrina di bordo che suona l'inno "Più vicino a Te, mio Dio".
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lunedì 19 febbraio 2018
"Accadde una notte" (I lunedì di Mirko, 36)
Con "Accadde una notte" inizia l'ultimo libro di Mirko ("Doberdàn, Senòr Prefetto") raccolto in "Druse Mirko, Opera Omnia" (Carpinteri e Faraguna, Edizioni La Cittadella, 1954).
È giunto il giorno della partenza da Trieste degli angloamericani e della fine del periodo del TLT.
È giunto il giorno della partenza da Trieste degli angloamericani e della fine del periodo del TLT.
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lunedì 12 febbraio 2018
"Arrivano i nostri..." ( I lunedì di Mirko, 35)
La missione jugoslava a Roma per stabilire i confini delle Zone "A" e "B" è quasi terminata, ma Mirko la abbandona precipitosamente quando sente dire che Basovizza, dove egli abita, potrebbe far parte della zona Jugoslava e torna a casa per salvare il salvabile.
(Da "Druse Mirko, Opera Omnia", Carpinteri e Faraguna, Edizioni La Cittadella, 1954).
(Da "Druse Mirko, Opera Omnia", Carpinteri e Faraguna, Edizioni La Cittadella, 1954).
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lunedì 5 febbraio 2018
"Molo Sesto" ( I lunedì di Mirko, 34)
Le poesie di Mirko contenute in "Druse Mirko, Opera Omnia" (di Carpinteri e Faraguna, Edizioni La Cittadella, 1954) stanno quasi per finire.
In "Molo Sesto", Mirko si trova ancora a Roma con la delegazione jugoslava per trattare la definizione dei confini.
Trovandosi però al Lido di Ostia, fa conoscenza anche con il jet-set mondano della Capitale, per poi risolvere a modo proprio il problema del "Molo Sesto".
In "Molo Sesto", Mirko si trova ancora a Roma con la delegazione jugoslava per trattare la definizione dei confini.
Trovandosi però al Lido di Ostia, fa conoscenza anche con il jet-set mondano della Capitale, per poi risolvere a modo proprio il problema del "Molo Sesto".
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sabato 3 febbraio 2018
"Napoleone" di Abel Gance (1927)
Locandina a libretto con più pagine per "Napoleone" di Abel Gance proiettato al Politeama Rossetti di Trieste.
Il film uscì nel 1927, ma la datazione della locandina non è facile perché "Napoleone" di Gance ebbe molte edizioni, con modifiche e/o tagli nel 1928 e nel 1935, per poi venire riscoperto, restaurato e rimontato anche verso la fine del Novecento e nei primi anni di questo secolo.
La versione originale dura più di cinque ore.
Considerate le date delle altre locandine trovate insieme a questa, potrebbe essere del 1927, del 1928, ma anche del 1935.
Il film uscì nel 1927, ma la datazione della locandina non è facile perché "Napoleone" di Gance ebbe molte edizioni, con modifiche e/o tagli nel 1928 e nel 1935, per poi venire riscoperto, restaurato e rimontato anche verso la fine del Novecento e nei primi anni di questo secolo.
La versione originale dura più di cinque ore.
Considerate le date delle altre locandine trovate insieme a questa, potrebbe essere del 1927, del 1928, ma anche del 1935.
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venerdì 2 febbraio 2018
"Momenti di Trieste" Federico Pagnacco 1951
Trovato questo libro (poco più di cento pagine) abbastanza singolare e a suo modo interessante.
Scritto nel 1951 da Federico Pagnacco tratta i rapporti della minoranza slava con Trieste più o meno dall'inizio del secolo e dell'italianità della città.
Il libro non fa nemmeno finta di non essere di parte: edito da una casa specializzata in libri di pubblicità e propaganda è scritto appunto da Pagnacco che era (stato) fascista molto attivo e fondatore del giornale "La Porta Orientale" sotto il Fascismo quando aveva collaborato giornalisticamente anche con Farinacci.
Quindi si può immaginare come la pensasse sugli slavi e sull'indiscutibilità dell' italianità di Trieste.
Ciononpertanto avanza critiche al Fascismo e riconosce che una maggior generosità e apertura verso gli slavi avrebbe impedito che i rapporti tra italiani e slavi (che all'inizio del Fascismo erano abbastanza tranquilli) si indurissero ed esacerbassero.
Ferma restando la posizione di parte dell'autore con sentimenti che non nasconde, i fatti che racconta sono reali (si rivolgeva a persone che li avevano appena vissuti e quindi li conoscevano bene) e non mente di sicuro sui numeri, come quelli delle elezioni del 1949.
Tra pubblicare pagine sparse di tutto il libro o solo qualche capitolo interamente o quasi, ho scelto la seconda possibilità, pur eliminando così tutta la prima parte e lasciando più spazio ai fatti più recenti.
(Se qualche immagine apparisse sfocata, cliccandoci sopra si dovrebbe vedere meglio).
Scritto nel 1951 da Federico Pagnacco tratta i rapporti della minoranza slava con Trieste più o meno dall'inizio del secolo e dell'italianità della città.
Il libro non fa nemmeno finta di non essere di parte: edito da una casa specializzata in libri di pubblicità e propaganda è scritto appunto da Pagnacco che era (stato) fascista molto attivo e fondatore del giornale "La Porta Orientale" sotto il Fascismo quando aveva collaborato giornalisticamente anche con Farinacci.
Quindi si può immaginare come la pensasse sugli slavi e sull'indiscutibilità dell' italianità di Trieste.
Ciononpertanto avanza critiche al Fascismo e riconosce che una maggior generosità e apertura verso gli slavi avrebbe impedito che i rapporti tra italiani e slavi (che all'inizio del Fascismo erano abbastanza tranquilli) si indurissero ed esacerbassero.
Ferma restando la posizione di parte dell'autore con sentimenti che non nasconde, i fatti che racconta sono reali (si rivolgeva a persone che li avevano appena vissuti e quindi li conoscevano bene) e non mente di sicuro sui numeri, come quelli delle elezioni del 1949.
Tra pubblicare pagine sparse di tutto il libro o solo qualche capitolo interamente o quasi, ho scelto la seconda possibilità, pur eliminando così tutta la prima parte e lasciando più spazio ai fatti più recenti.
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