Cartolina con il timbro postale (per una volta chiarissimo) 15 luglio 1943 che raffigura, come ognun può vedere, il Canale.
La fotografia è stata scattata dal mare e non dalla Riva come invece avviene quasi sempre, quindi si vede qualcosa in più, come l'elegante ringhiera.
mercoledì 30 luglio 2014
Il Canale, 1943
Tessera della Lega Nazionale, 1947
Tessera della "Lega Nazionale" (Sede centrale di Trieste) per l'anno 1947.
Sul retro una citazione di Vincenzo Gioberti.
Curiosamente, all'interno, il cognome (italiano) di mio padre è stato scritto sbagliato.
Sul retro una citazione di Vincenzo Gioberti.
Curiosamente, all'interno, il cognome (italiano) di mio padre è stato scritto sbagliato.
Tessere per il cinema, 1947
Due tessere per l'ingresso gratuito nei cinema di Trieste, rilasciate ai critici cinematografici.
Ogni cinema ne rilasciava una diversa, anche se mi pare di ricordare che in anni successivi ce ne fosse una che permetteva l'ingresso a tutti i cinema e in qualsiasi giorno (ma posso sbagliare).
Sul retro c'è il timbro "S.A.E." (Società degli Autori ed Editori) di Trieste.
Posso aggiungere un aneddoto di famiglia: grazie alla tessera di ingresso gratuito, anni dopo, in una calda sera di luglio, mio padre si trovava appunto al cinema "Fenice", il più vicino a casa, mentre mia madre era al Sanatorio Triestino perchè io stavo per nascere.
Gli avevano assicurato che non sarebbe successo nulla fino alla mattina successiva e lui, prima di passare la notte in attesa, se ne andò a cena a casa e poi al cinema... dove poco dopo le dieci di sera venne recuperato in fretta e furia da mio nonno, perchè io ero nata in anticipo sulle previsioni.
Cosa per cui mio padre mi ha sempre ringraziato.
Ogni cinema ne rilasciava una diversa, anche se mi pare di ricordare che in anni successivi ce ne fosse una che permetteva l'ingresso a tutti i cinema e in qualsiasi giorno (ma posso sbagliare).
Sul retro c'è il timbro "S.A.E." (Società degli Autori ed Editori) di Trieste.
Posso aggiungere un aneddoto di famiglia: grazie alla tessera di ingresso gratuito, anni dopo, in una calda sera di luglio, mio padre si trovava appunto al cinema "Fenice", il più vicino a casa, mentre mia madre era al Sanatorio Triestino perchè io stavo per nascere.
Gli avevano assicurato che non sarebbe successo nulla fino alla mattina successiva e lui, prima di passare la notte in attesa, se ne andò a cena a casa e poi al cinema... dove poco dopo le dieci di sera venne recuperato in fretta e furia da mio nonno, perchè io ero nata in anticipo sulle previsioni.
Cosa per cui mio padre mi ha sempre ringraziato.
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In Corso negli Anni Quaranta
Foto dei miei nonni materni scattata in Corso da un fotografo da strada.
Dall'abbigliamento, la situerei negli anni Quaranta.
Pare che ci sia la neve, ma nessuno sembra particolarmente infreddolito o intabarrato.
Dall'abbigliamento, la situerei negli anni Quaranta.
Pare che ci sia la neve, ma nessuno sembra particolarmente infreddolito o intabarrato.
venerdì 11 luglio 2014
Il Lago di Garda nel 1934
Cartolina raffigurante il Lago di Garda, con timbro postale del settembre 1934.
L'indirizzo del destinatario è ancora "Via Molingrande" che poi prenderà il nome di "Via Guglielmo Marconi".
L'indirizzo del destinatario è ancora "Via Molingrande" che poi prenderà il nome di "Via Guglielmo Marconi".
Per non aver cantato "Serbidìola", 4 ottobre 1916
La mia non è una famiglia di eroi.
Il padre di mio padre ha fatto la Prima Guerra Mondiale e si è guadagnato anche qualche medaglia, ma era un uomo ed era in guerra e non è che avesse potuto scegliere se andarci o stare a casa.
Curiosamente, l'unico atto quasi eroico che si registri nella storia della mia famiglia è stato compiuto da mia nonna materna all'età di 17 anni ( e per un gioco del caso proprio il giorno del suo diciasettesimo compleanno).
Per eroismo si intende, in questo caso, il mettere se stessi a rischio in nome di un ideale.
Da quanto mi ricordo mi abbiano raccontato, il 4 ottobre 1916 alla cerimonia per l'inizio dell'anno scolastico, le studentesse dell'ultimo anno del Liceo Femminile avrebbero dovuto intonare l'Inno Austriaco, dando il "la" al coro di tutte le scuole.
Ma le ragazze tacquero ostinatamente e "Serbidìola" non venne cantato da nessuno.
Altre versioni dicono che fu cantato da alcuni, ma molto a bassa voce.
Il gruppo delle ragazze dell'ultimo anno venne arrestato, riconsegnato ai genitori in attesa di processo, processato e assolto, grazie alle testimonianze dei professori che, chi più chi meno palesemente, stavano dalla loro parte.
Oggi può sembrar nulla, ma ci volle un certo coraggio.
Il putiferio ufficiale iniziò con questa lettera che il Direttore del Liceo Femminile inviò al mio bisnonno (e ai padri di tutte le allieve) ne descrive il risultato: tutte le ragazze vennero espulse e non poterono frequentare l'anno scolastico.
Fu inoltrata richiesta (dice la lettera) di espulsione perenne, ma l'anno dopo, grazie al verdetto assolutorio, le ragazze vennero riammesse.
Infatti mia nonna finì la scuola e poi diventò maestra e insegnò finchè non si sposò.
Mi ricordo che quando ero ragazzina un giornalista (mi pare Stelio Crise) venne a intervistare mia nonna sull'episodio, ma non so dove poi ne scrisse.
Esiste un libretto sull'episodio, scritto da Diana De Rosa che riporta una lunga intervista alla più longeva delle condiscepole di mia nonna. Paola Camuffo, che però si discosta leggermente dalla versione data nella mia famiglia.
Il padre di mio padre ha fatto la Prima Guerra Mondiale e si è guadagnato anche qualche medaglia, ma era un uomo ed era in guerra e non è che avesse potuto scegliere se andarci o stare a casa.
Curiosamente, l'unico atto quasi eroico che si registri nella storia della mia famiglia è stato compiuto da mia nonna materna all'età di 17 anni ( e per un gioco del caso proprio il giorno del suo diciasettesimo compleanno).
Per eroismo si intende, in questo caso, il mettere se stessi a rischio in nome di un ideale.
Da quanto mi ricordo mi abbiano raccontato, il 4 ottobre 1916 alla cerimonia per l'inizio dell'anno scolastico, le studentesse dell'ultimo anno del Liceo Femminile avrebbero dovuto intonare l'Inno Austriaco, dando il "la" al coro di tutte le scuole.
Ma le ragazze tacquero ostinatamente e "Serbidìola" non venne cantato da nessuno.
Altre versioni dicono che fu cantato da alcuni, ma molto a bassa voce.
Il gruppo delle ragazze dell'ultimo anno venne arrestato, riconsegnato ai genitori in attesa di processo, processato e assolto, grazie alle testimonianze dei professori che, chi più chi meno palesemente, stavano dalla loro parte.
Oggi può sembrar nulla, ma ci volle un certo coraggio.
Il putiferio ufficiale iniziò con questa lettera che il Direttore del Liceo Femminile inviò al mio bisnonno (e ai padri di tutte le allieve) ne descrive il risultato: tutte le ragazze vennero espulse e non poterono frequentare l'anno scolastico.
Fu inoltrata richiesta (dice la lettera) di espulsione perenne, ma l'anno dopo, grazie al verdetto assolutorio, le ragazze vennero riammesse.
Infatti mia nonna finì la scuola e poi diventò maestra e insegnò finchè non si sposò.
Mi ricordo che quando ero ragazzina un giornalista (mi pare Stelio Crise) venne a intervistare mia nonna sull'episodio, ma non so dove poi ne scrisse.
Esiste un libretto sull'episodio, scritto da Diana De Rosa che riporta una lunga intervista alla più longeva delle condiscepole di mia nonna. Paola Camuffo, che però si discosta leggermente dalla versione data nella mia famiglia.
"Caleidoscopio" anno I, numero 1, 31 luglio 1945
Primo numero (in pessime condizioni) del giornale studentesco "Caleidoscopio" uscito a Trieste il 31 luglio del 1945.
Direttore: Ferruccio Sbisà, Redattore Capo: Luciano Cossetto.
Da "Caleidoscopio", anni dopo, per opera di un gruppo di collaboratori (ormai non più studenti) nascerà "La Cittadella" che conserverà sempre una parte intitolata "Caleidoscopio".
Direttore: Ferruccio Sbisà, Redattore Capo: Luciano Cossetto.
Da "Caleidoscopio", anni dopo, per opera di un gruppo di collaboratori (ormai non più studenti) nascerà "La Cittadella" che conserverà sempre una parte intitolata "Caleidoscopio".
giovedì 10 luglio 2014
Profughi da Pola, febbraio 1947
Agli inizi di febbraio del 1947 un giornale di Trieste, quasi certamente "La Voce Libera", inviò un collaboratore a Pola o forse qualcuno da Pola portò a Trieste queste foto.
La stessa mano che ha scritto la didascalia dietro alla foto della riesumazione della salma di Nazario Sauro, ha annotato dietro a queste fotografie rispettivamente: "Pola, 2/2/47 Masserizie sul Molo", "Pola 1/2/47 Flottiglia di Velieri che caricano masserizie" e "2/2/47 Arrivo a Trieste della Motonave Pola con masserizie e profughi".
A intuito, si può supporre che chi ha scattato le foto sia arrivato a Trieste sulla Motonave Pola anche lui.
La stessa mano che ha scritto la didascalia dietro alla foto della riesumazione della salma di Nazario Sauro, ha annotato dietro a queste fotografie rispettivamente: "Pola, 2/2/47 Masserizie sul Molo", "Pola 1/2/47 Flottiglia di Velieri che caricano masserizie" e "2/2/47 Arrivo a Trieste della Motonave Pola con masserizie e profughi".
A intuito, si può supporre che chi ha scattato le foto sia arrivato a Trieste sulla Motonave Pola anche lui.
Francesco Giuseppe a caccia
Due cartoline non viaggiate che ritraggono l'Imperatore Francesco Giuseppe anziano, in tenuta da cacciatore.
Probabilmente sono riproduzioni più recenti degli originali d'epoca.
Sul retro, il timbro di un hotel nei dintorni di Salisburgo.
Probabilmente sono riproduzioni più recenti degli originali d'epoca.
Sul retro, il timbro di un hotel nei dintorni di Salisburgo.
Società "Dante Alighieri", tessera 1943/1944
Tessera della "Società Nazionale Dante Alighieri", timbrata dal "Sotto Comitato Studentesco di Trieste", per l'anno 1943/1944.
mercoledì 2 luglio 2014
Las chicas ricas y guapas de Trieste (1951)
Lettera di un gentiluomo spagnolo inviata al Sindaco di Trieste (Gianni Bartoli) nel 1951 e, munita di timbro dell'Ufficio del Sindaco, passata a un giornale (probabilmente "Le Ultime Notizie") perchè fosse pubblicata.
Non parlo lo spagnolo, ma la lettera è di facile traduzione: chi scrive ha letto su un giornale uscito in Spagna che a Trieste ci sono molte più donne che uomini (cinque donne per ogni uomo) e chiede al Sindaco di intercedere per lui presso le ragazze belle, ricche e di buona famiglia di Trieste, proponendosi come fidanzato "povero, ma bello".
Colpisce la gentilezza del Sindaco (probabilmente molto divertito) che ha provveduto ad aiutare chi gli ha scritto permettendo la massima diffusione della lettera.
Purtroppo non ho modo di sapere come sia andata a finire... ma visto che las chicas ricas, guapas y de la mejor sociedad de Trieste sono spesso anche mucho stronzas, suppongo che non sia successo nulla.
Non parlo lo spagnolo, ma la lettera è di facile traduzione: chi scrive ha letto su un giornale uscito in Spagna che a Trieste ci sono molte più donne che uomini (cinque donne per ogni uomo) e chiede al Sindaco di intercedere per lui presso le ragazze belle, ricche e di buona famiglia di Trieste, proponendosi come fidanzato "povero, ma bello".
Colpisce la gentilezza del Sindaco (probabilmente molto divertito) che ha provveduto ad aiutare chi gli ha scritto permettendo la massima diffusione della lettera.
Purtroppo non ho modo di sapere come sia andata a finire... ma visto che las chicas ricas, guapas y de la mejor sociedad de Trieste sono spesso anche mucho stronzas, suppongo che non sia successo nulla.
martedì 1 luglio 2014
Tiberio Mitri
Tutto quello che so di questa foto è che ritrae Tiberio Mitri (fin là ci arrivo anche io) e che sul retro c'è un timbro che dice "Publifoto, Foto-notizie per la Stampa. Via Milano 70, Roma".
Fasci d'Azione Rivoluzionaria (F.A.R.) elezioni del 1952 (con qualche dubbio)
Due volantini dei F.A.R. (Fasci d'Azione Rivoluzionaria) di Trieste (???) per le elezioni del maggio 1952.
Sono quasi certa che si tratti di uno scherzo fatto da mio padre e dai suoi amici a qualcuno (ho trovato molti falsi e burle nella mia ricerca)... visto che i F.A.R. dovrebbero aver smesso di esistere nel 1951.
Sono quasi certa che si tratti di uno scherzo fatto da mio padre e dai suoi amici a qualcuno (ho trovato molti falsi e burle nella mia ricerca)... visto che i F.A.R. dovrebbero aver smesso di esistere nel 1951.
Tessera Stampa per il Q.G. del Governo Militare Alleato.
Tessera per la Stampa (bilingue) che permette l'accesso al Quartier Generale del Governo Militare Alleato.
Non ha date nè timbri, ma penso sia di subito dopo la fine della Guerra.
Non ha date nè timbri, ma penso sia di subito dopo la fine della Guerra.
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