La mia non è una famiglia di eroi.
Il padre di mio padre ha fatto la Prima Guerra Mondiale e si è guadagnato anche qualche medaglia, ma era un uomo ed era in guerra e non è che avesse potuto scegliere se andarci o stare a casa.
Curiosamente, l'unico atto quasi eroico che si registri nella storia della mia famiglia è stato compiuto da mia nonna materna all'età di 17 anni ( e per un gioco del caso proprio il giorno del suo diciasettesimo compleanno).
Per eroismo si intende, in questo caso, il mettere se stessi a rischio in nome di un ideale.
Da quanto mi ricordo mi abbiano raccontato, il 4 ottobre 1916 alla cerimonia per l'inizio dell'anno scolastico, le studentesse dell'ultimo anno del Liceo Femminile avrebbero dovuto intonare l'Inno Austriaco, dando il "la" al coro di tutte le scuole.
Ma le ragazze tacquero ostinatamente e "Serbidìola" non venne cantato da nessuno.
Altre versioni dicono che fu cantato da alcuni, ma molto a bassa voce.
Il gruppo delle ragazze dell'ultimo anno venne arrestato, riconsegnato ai genitori in attesa di processo, processato e assolto, grazie alle testimonianze dei professori che, chi più chi meno palesemente, stavano dalla loro parte.
Oggi può sembrar nulla, ma ci volle un certo coraggio.
Il putiferio ufficiale iniziò con questa lettera che il Direttore del Liceo Femminile inviò al mio bisnonno (e ai padri di tutte le allieve) ne descrive il risultato: tutte le ragazze vennero espulse e non poterono frequentare l'anno scolastico.
Fu inoltrata richiesta (dice la lettera) di espulsione perenne, ma l'anno dopo, grazie al verdetto assolutorio, le ragazze vennero riammesse.
Infatti mia nonna finì la scuola e poi diventò maestra e insegnò finchè non si sposò.
Mi ricordo che quando ero ragazzina un giornalista (mi pare Stelio Crise) venne a intervistare mia nonna sull'episodio, ma non so dove poi ne scrisse.
Esiste un libretto sull'episodio, scritto da Diana De Rosa che riporta una lunga intervista alla più longeva delle condiscepole di mia nonna. Paola Camuffo, che però si discosta leggermente dalla versione data nella mia famiglia.
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