martedì 15 marzo 2016

Vetri a piombo Veneziani (1932)

Quando poco dopo il 1930 gli zii di mia nonna acquistarono tutto il primo piano di una delle "Case di Ghira" che stavano sorgendo nella zona in cui c'era stata la Caserma Grande (tra Piazza Oberdan e via Coroneo), l'impresa di costruzione chiese di poter mostrare ai futuri acquirenti i due appartamenti come "campione" e in cambio fece alcuni omaggi ornamentali.
Uno di questi sono le finestre con quelli che nel contratto di vendita (1931 con consegna nel 1932) vengono definiti "Vetri a piombo veneziani" nelle stanze al tempo pensate come sala da pranzo e studio dello zio.
Con qualche acciacco e qualche restauro ci sono ancora.
Le grandi finestre a sette luci erano tipiche del tempo, care agli architetti viennesi e presenti in quasi tutte le case costruite dall'architetto Ghira a Trieste in quegli anni.
Come si può vedere, oltre a essere piena di vecchie carabattole, la casa stessa è un'immane vecchia carabattola, visto che, a differenza degli altri inquilini, abbiamo conservato molte delle cose originali.


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