Biglietto molto saggio scritto nel 1897 dal marito di una delle zie di mia nonna, forse quando era ancora il suo fidanzato.
Alla prima lettura avevo pensato che potesse essere un invito a scegliere tra lui e un altro pretendente più appariscente, ma meno solido.
Però non so come si regolassero gli avvocati ebrei di fine Ottocento in merito all'esternazione di sentimenti, perchè questo biglietto è privo di ogni accenno affettuoso, nemmeno un "Cara... " all'inizio.
Anche se potrebbe esser stato scritto in un momento di litigio o di arrabbiatura.
Quel che è sicuro è che è stato conservato con cura, quindi una qualche importanza deve aver avuto.
Il biglietto dice "Non tutto quello che splende è oro e non sempre è facile discernere il vero dal falso. Ricordati che la sostanza vale assai più che le apparenze e che bisogna pensare prima per non pentirsi poi. Cerea. Ugo. Milano 5/9/97".
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