Infilata in un vecchio libro ho trovato anche questa lettera, datata 26 marzo (esattamente 92 anni fa) e inviata da un giovane triestino che studiava a Firenze a un'amica rimasta a Trieste.
Il nome del mittente non c'è sulla busta e la firma potrebbe essere, forse, "Tito".
La prima facciata contiene convenevoli e complimenti per il buon carattere della destinataria, (così diversa da altre signorine che "si rodono dal malcontento e smaniano dietro a stravaganze isteroidi)" ma le altre tre (che pubblico) sono un bellissimo spaccato della vita quotidiana e culturale della Firenze del 1922.
Prima c'è un accenno a un'epidemia di "encefalite letargica" seguita a quella di influenza, quindi parla di un'esposizione d'arte organizzata da Sem Benelli, poi dei giornali che lo scrivente, acceso anticlericale, legge ("Il Travaso delle Idee" e "Italia Laica").
Vengono citate un' imminente Fiera Internazionale del Libro e una Mostra d'arte italiana del Seicento e Settecento a Palazzo Pitti.
Quindi si passa a parlare d'Opera: Firenze ha "finalmente" una propria stagione lirica al Teatro alla "Pergola" dove si danno diverse opere, tra cui la "Francesca da Rimini" che il giovane studente ha già visto due volte.
Nell'ultima facciata, la descrizione delle serate speciali (che costano solo 5 lire all'anno) organizzate per gli studenti da Ildebrando Pizzetti, direttore del "Gruppo Universitario Musicale".
Infine: è appena iniziata la stagione di corse al galoppo (alle "Cascine") e quindi il tempo si è fatto orribile e tale resterà (prevede lo scrivente) fino alla fine della stagione.
Nessun commento:
Posta un commento