Infilata in un vecchio libro ho trovato anche questa lettera, datata 26 marzo (esattamente 92 anni fa) e inviata da un giovane triestino che studiava a Firenze a un'amica rimasta a Trieste.
Il nome del mittente non c'è sulla busta e la firma potrebbe essere, forse, "Tito".
La prima facciata contiene convenevoli e complimenti per il buon carattere della destinataria, (così diversa da altre signorine che "si rodono dal malcontento e smaniano dietro a stravaganze isteroidi)" ma le altre tre (che pubblico) sono un bellissimo spaccato della vita quotidiana e culturale della Firenze del 1922.
Prima c'è un accenno a un'epidemia di "encefalite letargica" seguita a quella di influenza, quindi parla di un'esposizione d'arte organizzata da Sem Benelli, poi dei giornali che lo scrivente, acceso anticlericale, legge ("Il Travaso delle Idee" e "Italia Laica").
Vengono citate un' imminente Fiera Internazionale del Libro e una Mostra d'arte italiana del Seicento e Settecento a Palazzo Pitti.
Quindi si passa a parlare d'Opera: Firenze ha "finalmente" una propria stagione lirica al Teatro alla "Pergola" dove si danno diverse opere, tra cui la "Francesca da Rimini" che il giovane studente ha già visto due volte.
Nell'ultima facciata, la descrizione delle serate speciali (che costano solo 5 lire all'anno) organizzate per gli studenti da Ildebrando Pizzetti, direttore del "Gruppo Universitario Musicale".
Infine: è appena iniziata la stagione di corse al galoppo (alle "Cascine") e quindi il tempo si è fatto orribile e tale resterà (prevede lo scrivente) fino alla fine della stagione.
mercoledì 26 marzo 2014
Una lettera: Firenze, 26 marzo 1922
Opicina, Villa Maria
Ho trovato queste due foto di una villa che, dagli indirizzi di alcune lettere, ho saputo essere "Villa Maria" a Opicina... ma a quel tempo (anni 10 del Novecento, più o meno) bastava scrivere "Villa Maria, Opicina" e la posta veniva recapitata, senza nomi di vie o altro inutile ciarpame.
Penso che una villa così, anche se ristrutturata, dovrebbe esistere ancora e Opicina non è NewYork... ma io non l'ho ancora trovata.
Però la cerco.
Purtroppo la foto in cui la villa si vede per intero è scattata sul retro, mentre quella che è scattata sul davanti "taglia" la casa di un bel pezzo.
Rimangono diversi punti di riferimento, tra cui la fontana, l'angolo "tondo" a torretta e il cancello con le colonne che è abbastanza lontano dall'abitazione.
Le colline sullo sfondo sembrano quelle sopra Trieste e le ville d'epoca a Opicina sono riunite in uno spazio non molto grande tra via Nazionale, via dell'Hermada, Via Monterè e via del Ricreatorio, più o meno (qualcosa c'è anche in via Carsia e via del Sabotino, ma credo siano un po' più moderne).
Io continuo a cercare perchè mi piacerebbe sapere com'è adesso... poi, magari, regalo le foto agli attuali proprietari.
Penso che una villa così, anche se ristrutturata, dovrebbe esistere ancora e Opicina non è NewYork... ma io non l'ho ancora trovata.
Però la cerco.
Purtroppo la foto in cui la villa si vede per intero è scattata sul retro, mentre quella che è scattata sul davanti "taglia" la casa di un bel pezzo.
Rimangono diversi punti di riferimento, tra cui la fontana, l'angolo "tondo" a torretta e il cancello con le colonne che è abbastanza lontano dall'abitazione.
Le colline sullo sfondo sembrano quelle sopra Trieste e le ville d'epoca a Opicina sono riunite in uno spazio non molto grande tra via Nazionale, via dell'Hermada, Via Monterè e via del Ricreatorio, più o meno (qualcosa c'è anche in via Carsia e via del Sabotino, ma credo siano un po' più moderne).
Io continuo a cercare perchè mi piacerebbe sapere com'è adesso... poi, magari, regalo le foto agli attuali proprietari.
martedì 25 marzo 2014
Borsetta da sera e guanti di pizzo
Trovata una scatola di borsettine da sera.
Nulla di prezioso, ma alcune sono graziose.
Sono di mia madre, quindi al massimo sono datate Anni Cinquanta, niente di antichissimo.
La più graziosa, secondo me, è questa... penso che il materiale si chiami "Gros-grain".
E' molto piccola: nei punti più larghi non arriva a cm14 x cm18... più o meno un grosso portamonete.
Ha anche una corta catenella come manico, ma nella foto non si vede.
All'interno c'era un paio di bellissimi guanti lunghi di pizzo: visto che ho la stessa misura, ne ho indossato uno per la foto.
L'unica posizione che ho trovato è stata tenere il braccio alto e appoggiare la borsa a un armadio... il che ha penalizzato l'affusolatezza delle mie ditine.
(mi scuso se non ho le unghie lunghe e laccate di scarlatto che ci vorrebbero)
Nulla di prezioso, ma alcune sono graziose.
Sono di mia madre, quindi al massimo sono datate Anni Cinquanta, niente di antichissimo.
La più graziosa, secondo me, è questa... penso che il materiale si chiami "Gros-grain".
E' molto piccola: nei punti più larghi non arriva a cm14 x cm18... più o meno un grosso portamonete.
Ha anche una corta catenella come manico, ma nella foto non si vede.
All'interno c'era un paio di bellissimi guanti lunghi di pizzo: visto che ho la stessa misura, ne ho indossato uno per la foto.
L'unica posizione che ho trovato è stata tenere il braccio alto e appoggiare la borsa a un armadio... il che ha penalizzato l'affusolatezza delle mie ditine.
(mi scuso se non ho le unghie lunghe e laccate di scarlatto che ci vorrebbero)
Post n° 201, faccio di nuovo il punto.
Dopo altri cento post, relaziono zelante sullo stato dell'Opera.
Mi piacerebbe che questo blog saltasse meno di palo in frasca, però il materiale da pubblicare non lo scelgo: lo trovo.
Mi piacerebbe che le foto molto vecchie non finissero mai, ma finiranno e anche abbastanza presto.
Vorrei più cartoline... ma le cartoline che ho sono quelle.
Se penso che ne ho date via 750 l'anno scorso mi mangio le mani, ma l'anno scorso non potevo immaginare questo blog e cosa avrei trovato nei cassetti e negli armadi.
Per esempio, il ritrovamento inaspettato di moltissime locandine di vecchi film di sicuro cambierà gli equilibri del blog rispetto a quel che pensavo agli inizi.
Una buona (per me) notizia è che ho finalmente ritrovato un po' di foto e materiale riguardante anche la famiglia di mia madre (almeno mio nonno e la sua famiglia, su mia nonna quasi nulla)... non ho niente contro la famiglia di mio padre, ma anche dalla parte materna ci sono cose da raccontare.
E poi, con tutto il rispetto per le mitiche prozie di mio padre, i componenti della famiglia di mia madre li ho conosciuti quasi tutti e sono più affezionata a loro che a persone morte più di dieci anni prima che io nascessi.
Mio nonno paterno morì quando non avevo nemmeno cinque anni, tanto per dire, ma l'altro nonno è morto che ne avevo più di trenta quindi è chiaro che sono più legata al suo ricordo.
Purtroppo temo che un pacco di foto dei miei nonni materni da giovani, il matrimonio e gli anni precedenti sia andato perduto per sempre, ma qualcosa ho trovato.
Per il resto, vado avanti giorno per giorno.
Ormai, più o meno, credo di aver esplorato tutti i cassetti e gli armadi a disposizione e ho un'idea abbastanza realistica di cosa mi ritrovo ad avere.
Un mucchio immane di scartoffie, se posso azzardare una definizione.
Dal mucchio cerco di prendere non le cose rare (il 99% delle cose che ci sono in questo blog ce le ha a casa la maggior parte delle famiglie... o ne ha di equivalenti), ma quelle che hanno un qualcosa che richiama la mia attenzione, qualcosa di curioso o (per me) interessante.
Dovessi mettere qui tutto quello che c'è non basterebbe la vita che mi rimane (e non sono sicurissima che basterà nemmeno per quel che scelgo dal mucchio).
Quindi ribadisco che non ho pretese di mostrare chissà che rarità o chissà che roba preziosa: è solo quel che c'è nei cassetti di una famiglia borghese, quel che il tempo e il caso vi hanno portato, non un museo o una collezione d'arte.
Quelli che dicono "Tsk Tsk ma ste cose le ho anche io, ma è roba comunissima", si facciano pure un blog anche loro... se non lo fanno, non è colpa mia.
I visitatori sono pochissimi, ma io mi diverto e imparo anche un sacco di cose che non sapevo.
Detto ciò, ci vediamo al post 301.
Mi piacerebbe che questo blog saltasse meno di palo in frasca, però il materiale da pubblicare non lo scelgo: lo trovo.
Mi piacerebbe che le foto molto vecchie non finissero mai, ma finiranno e anche abbastanza presto.
Vorrei più cartoline... ma le cartoline che ho sono quelle.
Se penso che ne ho date via 750 l'anno scorso mi mangio le mani, ma l'anno scorso non potevo immaginare questo blog e cosa avrei trovato nei cassetti e negli armadi.
Per esempio, il ritrovamento inaspettato di moltissime locandine di vecchi film di sicuro cambierà gli equilibri del blog rispetto a quel che pensavo agli inizi.
Una buona (per me) notizia è che ho finalmente ritrovato un po' di foto e materiale riguardante anche la famiglia di mia madre (almeno mio nonno e la sua famiglia, su mia nonna quasi nulla)... non ho niente contro la famiglia di mio padre, ma anche dalla parte materna ci sono cose da raccontare.
E poi, con tutto il rispetto per le mitiche prozie di mio padre, i componenti della famiglia di mia madre li ho conosciuti quasi tutti e sono più affezionata a loro che a persone morte più di dieci anni prima che io nascessi.
Mio nonno paterno morì quando non avevo nemmeno cinque anni, tanto per dire, ma l'altro nonno è morto che ne avevo più di trenta quindi è chiaro che sono più legata al suo ricordo.
Purtroppo temo che un pacco di foto dei miei nonni materni da giovani, il matrimonio e gli anni precedenti sia andato perduto per sempre, ma qualcosa ho trovato.
Per il resto, vado avanti giorno per giorno.
Ormai, più o meno, credo di aver esplorato tutti i cassetti e gli armadi a disposizione e ho un'idea abbastanza realistica di cosa mi ritrovo ad avere.
Un mucchio immane di scartoffie, se posso azzardare una definizione.
Dal mucchio cerco di prendere non le cose rare (il 99% delle cose che ci sono in questo blog ce le ha a casa la maggior parte delle famiglie... o ne ha di equivalenti), ma quelle che hanno un qualcosa che richiama la mia attenzione, qualcosa di curioso o (per me) interessante.
Dovessi mettere qui tutto quello che c'è non basterebbe la vita che mi rimane (e non sono sicurissima che basterà nemmeno per quel che scelgo dal mucchio).
Quindi ribadisco che non ho pretese di mostrare chissà che rarità o chissà che roba preziosa: è solo quel che c'è nei cassetti di una famiglia borghese, quel che il tempo e il caso vi hanno portato, non un museo o una collezione d'arte.
Quelli che dicono "Tsk Tsk ma ste cose le ho anche io, ma è roba comunissima", si facciano pure un blog anche loro... se non lo fanno, non è colpa mia.
I visitatori sono pochissimi, ma io mi diverto e imparo anche un sacco di cose che non sapevo.
Detto ciò, ci vediamo al post 301.
Tomba di Dante: "Oleum lucet, fovet flammam"
Di questa cartolina so solo quel che c'è scritto sopra.
Rappresenta una lampada votiva, opera di Giovanni Mayer che "Trieste e le provincie sorelle" offrirono il 13 settembre 1908.
L'opera porta il motto "Oleum lucet, fovet flammam".
Il voto era, ovviamente, di venir ricongiunti all'Italia.
La cartolina è viaggiata, il timbro non è chiaro, ma dovrebbe esser stata spedita negli anni Venti.
Rappresenta una lampada votiva, opera di Giovanni Mayer che "Trieste e le provincie sorelle" offrirono il 13 settembre 1908.
L'opera porta il motto "Oleum lucet, fovet flammam".
Il voto era, ovviamente, di venir ricongiunti all'Italia.
La cartolina è viaggiata, il timbro non è chiaro, ma dovrebbe esser stata spedita negli anni Venti.
lunedì 24 marzo 2014
Donnine Nude! (Più o meno) (7)
Una donnina, dopo tanto tempo.
Non delle più belle: il disegno non è firmato.
Italiana, di sicuro posteriore al 1918 perchè quello è l'anno della Proprietà Artistica Riservata... facciamo 1919 e non ne parliamo più.
Mi accorgo di averla scannerizzata un po' storta, ma perdonerete.
Non delle più belle: il disegno non è firmato.
Italiana, di sicuro posteriore al 1918 perchè quello è l'anno della Proprietà Artistica Riservata... facciamo 1919 e non ne parliamo più.
Mi accorgo di averla scannerizzata un po' storta, ma perdonerete.
Collegio Toppo Wassermann, Udine, 1933
Cartolina: sul retro la scritta "Gli allievi convittori del Collegio di Toppo Wassermann, nel giorno del decennale dell'Opera Nazionale Balilla" "Udine, 3 aprile 1936 XIV".
Non vedo cos'altro potrei aggiungere.
Non vedo cos'altro potrei aggiungere.
Passaporto Regno d'Italia, 1939
Passaporto del Regno d'Italia, 1939
Non è di sicuro una rarità, penso che chiunque abbia avuto un nonno o un padre adulto in quegli anni ne abbia uno in casa... questo è uno di quelli di casa mia.
Timbrato luglio 1939 e usato, parrebbe, per un unico viaggio, ad Agosto, in Austria passando per il Brennero.
Poi scoppiò la guerra e di viaggi di piacere all'estero se ne fecero pochini.
La moglie è iscritta sullo stesso passaporto del marito (i miei nonni paterni).
Non è di sicuro una rarità, penso che chiunque abbia avuto un nonno o un padre adulto in quegli anni ne abbia uno in casa... questo è uno di quelli di casa mia.
Timbrato luglio 1939 e usato, parrebbe, per un unico viaggio, ad Agosto, in Austria passando per il Brennero.
Poi scoppiò la guerra e di viaggi di piacere all'estero se ne fecero pochini.
La moglie è iscritta sullo stesso passaporto del marito (i miei nonni paterni).
Università di Vienna 1899
Cartolina del 1899, viaggiata, che rappresenta l'Università di Vienna.
Interessante notare che venne scritta il 1° aprile, timbrata a Vienna il 2 e giunse a Trieste il 3... mica male le Poste Imperiali.
Secondo me, oggi ci metterebbe di più.
Interessante notare che venne scritta il 1° aprile, timbrata a Vienna il 2 e giunse a Trieste il 3... mica male le Poste Imperiali.
Secondo me, oggi ci metterebbe di più.
"I Lancieri del Bengala", 1935 (Gary Cooper)
Una volta tanto ho trovato la locandina di un filmone strafamosissimo, che fu all'epoca un successo clamoroso e che ancor oggi viene citato e visto volentieri.
"I Lancieri del Bengala" (1935, Paramounth)), regia di Henry Hathaway, con Gary Cooper e Franchot Tone: avventura, eroismo, cornice esotica, attori famosi, tigri, cavalli... non gli manca nulla.
Infatti lo slogan dice "Possente! Sfarzoso! Emozionante!"
La locandina è piegata in modi strani e sta per strapparsi dove c'è un punto metallico.
Da essa si apprende che arrivò in Italia in anno dopo e fu il più grande film della stagione 1936/37.
Scannerizzo solo il davanti e il retro per non rischiare di fare a pezzi qualcosa che ce l'ha fatta a resistere per quasi ottant'anni.
"I Lancieri del Bengala" (1935, Paramounth)), regia di Henry Hathaway, con Gary Cooper e Franchot Tone: avventura, eroismo, cornice esotica, attori famosi, tigri, cavalli... non gli manca nulla.
Infatti lo slogan dice "Possente! Sfarzoso! Emozionante!"
La locandina è piegata in modi strani e sta per strapparsi dove c'è un punto metallico.
Da essa si apprende che arrivò in Italia in anno dopo e fu il più grande film della stagione 1936/37.
Scannerizzo solo il davanti e il retro per non rischiare di fare a pezzi qualcosa che ce l'ha fatta a resistere per quasi ottant'anni.
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La Venexiana
Foto scattata in uno studio di Venezia ("Fratelli Marco e Giovanni Contarini, San Marco, Ponte San Moisè 2090") probabilmente prima del 1880 (la butto là per la foggia dell'abito).
Spero che nessun discendente della signora càpiti mai in questo blog perchè la trovo di una bruttezza notevole, anche per l'epoca.
Spero che nessun discendente della signora càpiti mai in questo blog perchè la trovo di una bruttezza notevole, anche per l'epoca.
Portorose, San Bernardino
Primo Compleanno (1925)
Foto di bimbo: sul retro c'è una scritta che dice che è stata scattata nel giorno del suo primo compleanno, nella primavera del 1925.
Foto Bechtinger, Viale XX Settembre 27, Trieste.
Foto Bechtinger, Viale XX Settembre 27, Trieste.
domenica 23 marzo 2014
"Rose Marie", 1936
Locandina del film musicale "Rose Marie", con Nelson Eddy e Jeanette MacDonald (e un giovanissimo James Stewart), regia di W.S. Van Dyke, 1936, MGM
Film famosissimo e leziosissimo, tratto da un'operetta e ambientato nelle foreste canadesi.
Timbro del "Gran Cinema Italia, via Dante n°3, Trieste".
Qualcuno ha scritto qualcosa a matita sulla locandina, forse le parole di una delle canzoni.
Anche in questo caso la locandina è lunga e ripiegata in tre... l'ho scannerizzata come meglio potevo per mostrare la foto dell' "Alto Canadà" con gli indiani, anche se bisogna girare la testa (o il pc) di lato per vederla bene.
Film famosissimo e leziosissimo, tratto da un'operetta e ambientato nelle foreste canadesi.
Timbro del "Gran Cinema Italia, via Dante n°3, Trieste".
Qualcuno ha scritto qualcosa a matita sulla locandina, forse le parole di una delle canzoni.
Anche in questo caso la locandina è lunga e ripiegata in tre... l'ho scannerizzata come meglio potevo per mostrare la foto dell' "Alto Canadà" con gli indiani, anche se bisogna girare la testa (o il pc) di lato per vederla bene.
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Conte Segrè-Sartorio, Senatore del Regno
Il Conte Salvatore Segrè-Sartorio ringrazia i miei nonni paterni per delle condoglianze da loro ricevute.
Mi spiace che il biglietto non abbia una firma perchè usa la formula per cui il nome stampato è il soggetto e il resto del discorso è in terza persona, come si può vedere.
Sul retro, affettuosi convenevoli e l'auspicio di rivedersi al suo ritorno a Trieste.
Non c'è una data, ma Segrè-Santorio fu eletto senatore nel 1924, quindi il biglietto è di sicuro posteriore a tale data.
Mi spiace che il biglietto non abbia una firma perchè usa la formula per cui il nome stampato è il soggetto e il resto del discorso è in terza persona, come si può vedere.
Sul retro, affettuosi convenevoli e l'auspicio di rivedersi al suo ritorno a Trieste.
Non c'è una data, ma Segrè-Santorio fu eletto senatore nel 1924, quindi il biglietto è di sicuro posteriore a tale data.
Falzarego: inaugurazione lapide al Tenente Fusetti 1933
Una piccolissima foto (circa cm5 x cm 8) di quelle scattate con la macchina di mio nonno che le faceva, a quanto pare, sempre stampare piccolissime.
Sul retro c'è la scritta "Passo del Falzarego. Inaugurazione della lapide all'Eroe Ten. Fusetti" la data (Agosto 1933) e la nota sulla presenza di una qualche autorità che purtroppo non riesco a decifrare... potrebbe essere "Sua Eccellenza Mannaresi".
Visto che con gli Alpini mio nonno non aveva nulla a che fare, suppongo che si trovasse là in vacanza con la famiglia e fosse andato ad assistere alla cerimonia.
Sul retro c'è la scritta "Passo del Falzarego. Inaugurazione della lapide all'Eroe Ten. Fusetti" la data (Agosto 1933) e la nota sulla presenza di una qualche autorità che purtroppo non riesco a decifrare... potrebbe essere "Sua Eccellenza Mannaresi".
Visto che con gli Alpini mio nonno non aveva nulla a che fare, suppongo che si trovasse là in vacanza con la famiglia e fosse andato ad assistere alla cerimonia.
Coppia attorno al 1895
Una giovane coppia ritratta da "Francesco Benque" presumibilmente negli ultimissimi anni dell'Ottocento.
Interessante la pettinatura (alla "Tordella" per chi ancora sa chi fosse la Tordella) di lei e anche il vestito a quadretti.
Curiosa la forma a rombo della foto, forse finalizzata a qualche cornice particolare.
In ogni caso andava di moda perchè anche la stampa sul retro segue la forma romboidale (cioè non è un cartoncino quadrato che è stato girato: è proprio fatto per essere usato così).
Interessante la pettinatura (alla "Tordella" per chi ancora sa chi fosse la Tordella) di lei e anche il vestito a quadretti.
Curiosa la forma a rombo della foto, forse finalizzata a qualche cornice particolare.
In ogni caso andava di moda perchè anche la stampa sul retro segue la forma romboidale (cioè non è un cartoncino quadrato che è stato girato: è proprio fatto per essere usato così).
Modelli e Prezzi di una Sartoria (Autunno-Inverno 1932-33)
Catalogo dell'autunno/inverno 1932/33 delle Confezioni per Signora "Castelnuovo" di Roma.
Interessanti, più dei prezzi, i nomi dei modelli.
(cliccare sull'immagine per ingrandirla)
Interessanti, più dei prezzi, i nomi dei modelli.
(cliccare sull'immagine per ingrandirla)
sabato 22 marzo 2014
La Buona Terra e Margherita Sarfatti (1937)
Locandina del film "La Buona Terra", presumibilmente a Trieste nell'inverno del 37, poichè contiene anche il bando di un concorso legato al film che chiede di inviare dei testi (argomento: "Amare la terra") entro il febbraio 1938.
"La Buona Terra" è un filmone ambientato in Cina, molto famoso all'epoca (vinse due Oscar) e sempre citato nelle opere che si occupano di cinema, nonchè, in passato, oggetto di innumerevoli passaggi in TV.
Tipico prodotto della Hollywood dell'epoca (è l'ultima opera prodotta da Thalberg alla MGM prima di morire), tratto dal libro di Pearl S. Buck che vinse il Premio Pulitzer, è di una noiosità epica e totale e, come si usava al tempo, i personaggi principali (tutti cinesi) sono interpretati da attori bianchi truccati da cinesi (Paul Muni e Luise Rainer).
Premio Pulitzer o meno, al tempo un cinese era buono solo per fare il lavandaio o, al massimo, poteva avere una parte di caratterista.
La locandina è formata da sei pagine, copertina compresa e ha sul retro il timbro del "Teatro Nazionale, Trieste".
Pubblico la copertina e il testo centrale che è una curiosità a sé stante: è tratto da un articolo di Margherita Sarfatti (che fu amante e agiografa di Mussolini) ed è scritto con uno stile anch'esso tipico dell'epoca.
Leggetelo: potrebbe essere l'unica occasione della vostra vita di veder usare il verbo "rampollare".
"La Buona Terra" è un filmone ambientato in Cina, molto famoso all'epoca (vinse due Oscar) e sempre citato nelle opere che si occupano di cinema, nonchè, in passato, oggetto di innumerevoli passaggi in TV.
Tipico prodotto della Hollywood dell'epoca (è l'ultima opera prodotta da Thalberg alla MGM prima di morire), tratto dal libro di Pearl S. Buck che vinse il Premio Pulitzer, è di una noiosità epica e totale e, come si usava al tempo, i personaggi principali (tutti cinesi) sono interpretati da attori bianchi truccati da cinesi (Paul Muni e Luise Rainer).
Premio Pulitzer o meno, al tempo un cinese era buono solo per fare il lavandaio o, al massimo, poteva avere una parte di caratterista.
La locandina è formata da sei pagine, copertina compresa e ha sul retro il timbro del "Teatro Nazionale, Trieste".
Pubblico la copertina e il testo centrale che è una curiosità a sé stante: è tratto da un articolo di Margherita Sarfatti (che fu amante e agiografa di Mussolini) ed è scritto con uno stile anch'esso tipico dell'epoca.
Leggetelo: potrebbe essere l'unica occasione della vostra vita di veder usare il verbo "rampollare".
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venerdì 21 marzo 2014
Sanremo 1930 (quando andava tutto bene)
Questi sono due degli zii di mia nonna, ritratti a Sanremo nel gennaio del 1930.
Lui era un avvocato ebreo e morirà, come ho appreso da lettere ritrovate, nel 1933.
Lei gli farà una bellissima tomba nel cimitero ebraico dove avrebbe voluto raggiungerlo e invece, ormai anziana, finirà vittima dei nazisti assieme alla sorella e al fratello.
Morirà ad Auschwitz nel 1944, lasciando lui da solo nella tomba per l'eternità.
(E lascerà anche la volpe, con la quale avrei giocato io da bambina)
Lui era un avvocato ebreo e morirà, come ho appreso da lettere ritrovate, nel 1933.
Lei gli farà una bellissima tomba nel cimitero ebraico dove avrebbe voluto raggiungerlo e invece, ormai anziana, finirà vittima dei nazisti assieme alla sorella e al fratello.
Morirà ad Auschwitz nel 1944, lasciando lui da solo nella tomba per l'eternità.
(E lascerà anche la volpe, con la quale avrei giocato io da bambina)
Croce di Guerra al Valor Militare
Questo documento è del 1938 e si riferisce alla Croce di Guerra al Valor Militare che mio nonno paterno si guadagnò nella Prima Guerra Mondiale.
Probabilmente (ipotizzo) mio nonno ha chiesto una qualche certificazione della decorazione nel 1938 per qualche richiesta o qualche altro procedimento.
In ogni caso, questo è quel che ho trovato.
Quello che non ho ritrovato sono invece le medaglie (di cui ho sempre sentito parlare) e la Croce di Guerra a cui si riferisce il documento.
Se ho ritrovato le cose più svariate che ignoravo di avere, alcune cose che avevo la certezza di avere, invece, sembrano scomparse e temo che non saprò mai dove siano finite.
Probabilmente (ipotizzo) mio nonno ha chiesto una qualche certificazione della decorazione nel 1938 per qualche richiesta o qualche altro procedimento.
In ogni caso, questo è quel che ho trovato.
Quello che non ho ritrovato sono invece le medaglie (di cui ho sempre sentito parlare) e la Croce di Guerra a cui si riferisce il documento.
Se ho ritrovato le cose più svariate che ignoravo di avere, alcune cose che avevo la certezza di avere, invece, sembrano scomparse e temo che non saprò mai dove siano finite.
"Parnell" (Clark Gable, Myrna Loy) 1938
Questo film, invece, è piuttosto famoso.
"Parnell" (un leader nazionalista irlandese) con Clark Gable e Myrna Loy, regia di John M. Stahl, prodotto dalla Metro Goldwyn Mayer nel 1937
L'hanno trasmesso in TV tantissime volte per cui probabilmente chi non è proprio un ragazzino lo conoscerà bene.
La locandina, che ha il timbro del "Cinema Impero, gennaio 1938, Trieste" è una di quelle che sono ripiegate in tre e una parte è a mezzaluna.
Impossibile metterla nello scanner intera, per cui ho rinunciato a quel che mi pareva meno importante o bello da vedere.
"Parnell" (un leader nazionalista irlandese) con Clark Gable e Myrna Loy, regia di John M. Stahl, prodotto dalla Metro Goldwyn Mayer nel 1937
L'hanno trasmesso in TV tantissime volte per cui probabilmente chi non è proprio un ragazzino lo conoscerà bene.
La locandina, che ha il timbro del "Cinema Impero, gennaio 1938, Trieste" è una di quelle che sono ripiegate in tre e una parte è a mezzaluna.
Impossibile metterla nello scanner intera, per cui ho rinunciato a quel che mi pareva meno importante o bello da vedere.
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Madre e figlio, Trieste 1925
Questi due non so chi siano.
Cioè: ne conosco il nome e cognome (che non pubblico) perchè è scritto dietro alla foto, assieme alla data "Trieste, gli 22/6/25" , ma non mi dicono nulla e non so come siano finiti nel mucchio delle foto della famiglia di mio padre.
Sarà stata un'amica di qualche zia, una cameriera o una sarta, vai a sapere.
C'è un timbro a rilievo in basso a destra della foto e mi pare di leggere che il fotografo era "Bechtinger, Viale XX Settembre 27, Trieste".
Anche in questo caso la foto può interessare per i vestiti e le scarpe.
Cioè: ne conosco il nome e cognome (che non pubblico) perchè è scritto dietro alla foto, assieme alla data "Trieste, gli 22/6/25" , ma non mi dicono nulla e non so come siano finiti nel mucchio delle foto della famiglia di mio padre.
Sarà stata un'amica di qualche zia, una cameriera o una sarta, vai a sapere.
C'è un timbro a rilievo in basso a destra della foto e mi pare di leggere che il fotografo era "Bechtinger, Viale XX Settembre 27, Trieste".
Anche in questo caso la foto può interessare per i vestiti e le scarpe.
La guardiana delle oche
Ho trovato, come al solito, questo foglietto che faceva da segnalibro in un vecchio libro.
Non so cosa sia: la carta è lucida e potrebbe esser stato ritagliato dalla sovracoperta di qualche libro.
Sull'autore, Kurt Wasser di Lipsia, non ho trovato notizie... ma pubblico lo stesso il disegnino perchè è grazioso e molto "d'epoca".
Si meriterebbe la pubblicazione solo per la forma dei tacchi delle scarpe della ragazza.
Non so cosa sia: la carta è lucida e potrebbe esser stato ritagliato dalla sovracoperta di qualche libro.
Sull'autore, Kurt Wasser di Lipsia, non ho trovato notizie... ma pubblico lo stesso il disegnino perchè è grazioso e molto "d'epoca".
Si meriterebbe la pubblicazione solo per la forma dei tacchi delle scarpe della ragazza.
giovedì 20 marzo 2014
"Und Pippa tanzt" Burgtheater, Vienna, 1921
Programma a libretto del "Burgtheater" di Vienna per la rappresentazione di "Und Pippa tanzt" di Gerhart Hauptmann, venerdì 13 novembre 1921.
Pubblico la copertina, la pagina centrale (dedicata al dramma... in tutto sono sei pagine, compresa la copertina. Le altre facciate sono tutte di pubblicità) e il retro dove c'è la splendida pubblicità di un pellicciaio.
Purtroppo è stato piegato per il lungo, probabilmente per infilarlo in tasca.
Pubblico la copertina, la pagina centrale (dedicata al dramma... in tutto sono sei pagine, compresa la copertina. Le altre facciate sono tutte di pubblicità) e il retro dove c'è la splendida pubblicità di un pellicciaio.
Purtroppo è stato piegato per il lungo, probabilmente per infilarlo in tasca.
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Encomio Solenne, 1919 (Bersaglieri)
La comunicazione dell'Encomio Solenne ricevuto da mio nonno paterno nel 1919 dal Nono Battaglione Bersaglieri.
E buon che la sopravvenuta pace non ha poi richiesto a nessuno di dimostrare in nuove battaglie lo spirito aggressivo e il fervore patriottico.
E buon che la sopravvenuta pace non ha poi richiesto a nessuno di dimostrare in nuove battaglie lo spirito aggressivo e il fervore patriottico.
Quattro bimbi dell'Ottocento
Foto ottocentesca di quattro bimbi a me assolutamente ignoti.
Indecisi tra l'esser marinaretti e l'esser contadinelli.
Sembrerebbero, dalle rassomiglianze, essere fratelli a due a due... ma le due bimbe che non si assomigliano hanno lo stesso vestito, quindi diciamo che sono tutti fratelli e che due assomigliano alla mamma e due al babbo.
Foto "Sebastianutti e Benque", Piazza della Borsa 10, Trieste.
Indecisi tra l'esser marinaretti e l'esser contadinelli.
Sembrerebbero, dalle rassomiglianze, essere fratelli a due a due... ma le due bimbe che non si assomigliano hanno lo stesso vestito, quindi diciamo che sono tutti fratelli e che due assomigliano alla mamma e due al babbo.
Foto "Sebastianutti e Benque", Piazza della Borsa 10, Trieste.
Bagno a Portorose
Anche Portorose, in più di un secolo, è cambiata tantissimo.
Dai costumi, direi che siamo ai primi del Novecento: pochi eroici bagnanti e uno stabilimento tutto di legno.
Sullo sfondo, l' "Hotel Pirano", pochissime case alla base della collina.
Nessuna scritta che aiuti un po' su retro della cartolina che non è viaggiata.
Dai costumi, direi che siamo ai primi del Novecento: pochi eroici bagnanti e uno stabilimento tutto di legno.
Sullo sfondo, l' "Hotel Pirano", pochissime case alla base della collina.
Nessuna scritta che aiuti un po' su retro della cartolina che non è viaggiata.
Vivi, ama e impara (1937)
Comincio lo spulciamento delle locandine di film.
Avverto che molte delle locandine che ho trovato hanno dimensioni "difficili" per lo scanner, giochi di piegamenti della carta, finestrelle e altre cose simili, per cui, a volte, cercherò di fare del mio meglio, ma qualcosa andrà persa di sicuro.
Iniziamo con questa graziosissima locandina a forma di tavolozza da pittore che pubblicizza il film MGM (non entrato nella storia del cinema) "Vivi, ama e impara" (1937) con due ottimi attori come Robert Montgomery e Rosalind Russell e la regia di George Fitzmaurice.
Avverto che molte delle locandine che ho trovato hanno dimensioni "difficili" per lo scanner, giochi di piegamenti della carta, finestrelle e altre cose simili, per cui, a volte, cercherò di fare del mio meglio, ma qualcosa andrà persa di sicuro.
Iniziamo con questa graziosissima locandina a forma di tavolozza da pittore che pubblicizza il film MGM (non entrato nella storia del cinema) "Vivi, ama e impara" (1937) con due ottimi attori come Robert Montgomery e Rosalind Russell e la regia di George Fitzmaurice.
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mercoledì 19 marzo 2014
Fiume: Via del Molo, 1906
Una bella cartolina che rappresenta Via del Molo a Fiume (non so come si chiami oggi), con molta gente operosa, cavalli e carrozze.
Viaggiata (il destinatario è di Pola) ha il timbro postale del 1906.
Può interessare, forse, il fatto che la cartolina è scritta in croato, si spostò all'interno dell'Impero Austriaco, ma che "Fiume" e "Pola" sono scritti in italiano.
Questo per quelli che oggi se non dicono "Rijeka" e "Pula" si sentono di fare un'ingiustizia alla storia...
Viaggiata (il destinatario è di Pola) ha il timbro postale del 1906.
Può interessare, forse, il fatto che la cartolina è scritta in croato, si spostò all'interno dell'Impero Austriaco, ma che "Fiume" e "Pola" sono scritti in italiano.
Questo per quelli che oggi se non dicono "Rijeka" e "Pula" si sentono di fare un'ingiustizia alla storia...
Cartolina da Hong Kong 1895
Pure questa cartolina postale ne ha fatta di strada nello spazio e nel tempo.
Da Hong Kong a Trieste, 1895.
Nel 1894, appena un anno prima, c'era stata una terribile pandemia di peste bubbonica che aveva decimato la popolazione cinese ed era dilagata anche a Hong Kong.
Dai timbri postali si deduce che la cartolina spedita da Hong Kong il 20 febbraio, giunse a Trieste il 23 marzo che, tutto considerato, non è poi tanto tempo.
Da Hong Kong a Trieste, 1895.
Nel 1894, appena un anno prima, c'era stata una terribile pandemia di peste bubbonica che aveva decimato la popolazione cinese ed era dilagata anche a Hong Kong.
Dai timbri postali si deduce che la cartolina spedita da Hong Kong il 20 febbraio, giunse a Trieste il 23 marzo che, tutto considerato, non è poi tanto tempo.
Signora con cagnolino
Cartolina di anno indefinibile (come al solito mi baso sui vestiti e dico Anni Dieci del 900, più o meno).
Firmata dalla disegnatrice Adelina Zandrino (1893-1994, centoun anni!), rappresenta una signora con il cagnolino.
Anche qui interessante la camicetta stile marinaro.
La Zandrino disegnava per lo più soggetti sacri e bambini, quindi niente a che fare con le "donnine".
Firmata dalla disegnatrice Adelina Zandrino (1893-1994, centoun anni!), rappresenta una signora con il cagnolino.
Anche qui interessante la camicetta stile marinaro.
La Zandrino disegnava per lo più soggetti sacri e bambini, quindi niente a che fare con le "donnine".
Venezia, 23 maggio 1921
Una giovane coppia a Venezia, nella classica foto con i piccioni.
Sul retro della foto, la data "23 maggio 1921".
A me, ste vecchie foto piacciono per i vestiti incredibili.
Degni di nota i cappelli di entrambi e la borsetta di lei... peccato che i colombi nascondano le scarpe.
Sul retro della foto, la data "23 maggio 1921".
A me, ste vecchie foto piacciono per i vestiti incredibili.
Degni di nota i cappelli di entrambi e la borsetta di lei... peccato che i colombi nascondano le scarpe.
Cartolina da Mr. Ohm, Tilsit 1886
Una della cartoline più vecchie che ho trovato: 1886.
Spedita dal signor John Ohm (che ha timbrato davanti e dietro) da Tilsit a Trieste.
Purtroppo non ha niente a che fare con il famoso fisico che ha dato il nome all' "OHM", sennò forse valeva qualcosa.
Io ero tutta contenta di aver trovato una cartolina così vecchia, ma un collezionista l'ha vista e ci ha sputato sopra perchè ha una piega in mezzo.
Pubblico entrambi i lati perchè Mr. Ohm aveva una scrittura davvero particolare.
Spedita dal signor John Ohm (che ha timbrato davanti e dietro) da Tilsit a Trieste.
Purtroppo non ha niente a che fare con il famoso fisico che ha dato il nome all' "OHM", sennò forse valeva qualcosa.
Io ero tutta contenta di aver trovato una cartolina così vecchia, ma un collezionista l'ha vista e ci ha sputato sopra perchè ha una piega in mezzo.
Pubblico entrambi i lati perchè Mr. Ohm aveva una scrittura davvero particolare.
martedì 18 marzo 2014
L'importanza di chiamarsi Ernesto (1954)
Probabilmente per celebrare il Centenario della nascita di Oscar Wilde, nel 1954 fu messa in scena dalla compagnia "Calindri - Zoppelli - Volpi - Masiero" la commedia "L'importanza di chiamarsi Ernesto" nella traduzione (che circolò a lungo in Italia) che la intitola "L'importanza di essere Franco".
Effettivamente, tradurre il gioco di parole inglese non era facile, ma quel "Franco" proprio non si riesce a farselo suonare bene.
Doveva, visto l'autore e gli attori, essere uno spettacolo delizioso e, a quanto se ne legge, fu una delle versioni di "The Importance" meglio riuscita di tutti i tempi.
Darei chissà cosa perchè ne fosse rimasta traccia da qualche parte, ma non mi rimane che questa vecchia locandina dello spettacolo (con sponsor nella parte interna).
Effettivamente, tradurre il gioco di parole inglese non era facile, ma quel "Franco" proprio non si riesce a farselo suonare bene.
Doveva, visto l'autore e gli attori, essere uno spettacolo delizioso e, a quanto se ne legge, fu una delle versioni di "The Importance" meglio riuscita di tutti i tempi.
Darei chissà cosa perchè ne fosse rimasta traccia da qualche parte, ma non mi rimane che questa vecchia locandina dello spettacolo (con sponsor nella parte interna).
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lunedì 17 marzo 2014
"Orizzonte Perduto" di Frank Capra, 1937
Cartolina pubblicitaria del film "Orizzonte Perduto" ("Lost Horizon") di Frank Capra, 1937.
Film strafamosissimo: è quello di "Shangri-La", con Ronald Colman.
Questa cartolina ha sul davanti il timbro del locale di Trieste dove si proiettava il film (il "Teatro Nazionale") e sul retro, oltre al titolo e ai nomi di Colman e di Capra e alla produzione ("Columbia EIA") c'è uno slogan che è una parafrasi dell' "Inno a Roma": "Voi non vedrete nessun film al mondo miglior di questo".
Film strafamosissimo: è quello di "Shangri-La", con Ronald Colman.
Questa cartolina ha sul davanti il timbro del locale di Trieste dove si proiettava il film (il "Teatro Nazionale") e sul retro, oltre al titolo e ai nomi di Colman e di Capra e alla produzione ("Columbia EIA") c'è uno slogan che è una parafrasi dell' "Inno a Roma": "Voi non vedrete nessun film al mondo miglior di questo".
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